Covid e variante Delta, ecco quanto dura l'efficacia dei vaccini

Ecco quanto potrebbe durare l'efficacia e la protezione dei vaccini anti-Covid

Si va verso la terza dose in alcuni paesi europei Fonte foto: flickr.com
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Israele e la terza dose di vaccino, ecco quanto dura la durata effettiva del vaccino

Israele suggerisce un booster contro la variante Delta, ma l'Italia al momento non ha preso alcuna posizione. Ad oggi, i dati raccolti sono molto rassicuranti: la copertura offerta dalle due dosi di vaccino pare sia abbastanza efficace per contrastare la malattia nella sua forma più grave. I dati provenienti da Israele confermerebbero che il vaccino sta esercitando un'efficacia piuttosto elevata anche dopo diversi mesi dall'ultima somministrazione. I dati di una ricerca, raccolti tra il 20 giugno e il 17 luglio, testimoniano come chi ha completato il ciclo vaccinale con Pfizer sviluppi meno possibilità di contrarre la malattia nella sua forma più grave, evitando l'ospedalizzazione e la terapia intensiva. Da leggere anche Vaccino Moderna, sospesi alcuni lotti di siero in Giappone: ecco il motivo.

Anche Stati Uniti, Francia e Germania valutano la possibilità del richiamo

Le sole due dosi, a differenza di quanto si era creduto precedentemente, non sono risultati sufficienti per prevenire il contagio, ecco perché si sta rendendo necessario provvedere ad una terza dose. A tal proposito, dal 30 luglio, il Governo di Israele ha già deciso autonomamente di procedere con il booster partendo prima dagli over 60. I risultati? Secondo il ministero della Salute la protezione sui vaccinati è aumentata di 4 volte rispetto a chi ha ricevuto solo due dosi, con un interessante calo dei contagi. In Israele la maggior parte delle persone ricoverate in ospedale avevano ricevuto entrambe le dosi.

Al via i richiami anche negli Usa

Sulla base dei dati trasmessi da Israele, gli Stati Uniti hanno annunciato che a partire dal 20 settembre verranno somministrati i richiami a chi ha ricevuto l'ultima dose di vaccino da più di otto mesi. In un comunicato, Rochelle Wakensky, direttrice dei centri per la Prevenzione delle malattie e Janet Woodcock, capo della Fda (Food and drug administration), hanno affermato che il booster sia necessario per migliorare l'efficacia e la durata del vaccino. CONTINUA A LEGGERE…


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L'Italia non ha ancora deciso

Anche Germania e Francia provvederanno alla somministrazione del richiamo partendo dagli anziani e dai soggetti più fragili. Il Regno Unito darà maggiore attenzione agli over 50, mentre l'Italia non ha ancora preso una posizione. Forse la titubanza degli esperti trova spiegazione nel fatto che si è in attesa di risultati decisivi che giustifichino la necessità di ricorrere alla terza dose. Secondo i dati rilasciati dall'istituto Superiore di Sanità, infatti, nel Belpaese l'efficacia delle due dosi risulta essere ancora elevata, pari all'82,5%. In base ad una ricerca pubblicata dall’Università di Oxford, i vaccini Pfizer e a mRNA hanno una durata inferiore rispetto ad AstraZeneca. L'efficacia si riduce già dopo il quarto mese dall'ultima somministrazione, ma d'altra parte la necessità di una terza dose non è mai stata un mistero.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.