Covid e zona arancione, i sindaci e le regioni possono decidere di chiudere le scuole
Scuola, cosa succede in zona arancione? I sindaci possono decidere se attivare la Dad
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Covid e zona arancione, i sindaci e le regioni possono decidere di chiudere le scuole
Con il passaggio in zona arancione di alcune regioni in molti si chiedono se ci saranno modifiche anche per la scuola. In teoria non succede nulla, le scuole continuano a essere aperte, come deciso a inizio anno dal Governo. Il passaggio a zona arancione e rossa però è fondamentale per consentire a un presidente di regione o un sindaco di mandare in Dad un territorio. La normativa prevede che questa opportunità sia concessa in zona rossa o arancione e in circostanze di eccezionale e straordinaria necessità dovuta all'insorgenza di focolai ad esempio, come riporta miuristruzione.com.
Le regioni in zona arancione
In zona arancione sono passate le regioni Abruzzo, Friuli, Piemonte e Sicilia. Questi territori potrebbero decidere autonomamente di andare in Dad, senza che il Governo possa opporsi. Dunque un sindaco o un presidente di Regione è autorizzato a chiudere le scuole e a mandare in Dad gli studenti di interi territori se scatta la zona arancione o rossa o in caso vengano riscontrati pericolosi focolai.
Covid, il bollettino del 21 gennaio
Vediamo ora il bollettino di venerdì. Secondo il bollettino del ministero della Salute, in Italia nelle ultime 24 ore sono stati registrati 179.106 nuovi casi di Covid e 373 morti. Sono stati effettuati 1.117.553 tamponi molecolari e antigenici (giovedì erano stati 1.110.266). Il tasso di positività è al 16%, in lieve calo rispetto al 17% del giorno precedente. Sono 1.707 i pazienti in terapia intensiva, 9 in più. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 19.485, 174 in meno rispetto a giovedì.
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Vaia, dati confortanti
Francesco Vaia, direttore sanitario dell'Istituto Spallanzani di Roma, riguardo il monitoraggio della situazione pandemica ha dichiarato “la novità è che da più di una settimana abbiamo dati abbastanza confortanti. Ma il dato più importante è che c'è una prevalenza di Omicron. I pazienti hanno un'occupazione delle strutture sanitarie prevalentemente ambulatoriale e non di ricovero ordinario né di terapia intensiva. Questo è un dato molto confortante secondo Vaia.
Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.
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