Questo sito contribuisce alla audience di Il Messaggero

Giovedì 14 Marzo
Scarica la nostra app
Segnala

Covid, ecco perché la variante Omicron si trasmette più facilmente: nuovo studio italiano

Una ricerca condotta dal Cnr di Avellino e dall’Università di Salerno ha scoperto perché la variante Omicron è più contagiosa.

Covid, ecco perché la variante Omicron si trasmette più facilmente: nuovo studio italiano
Covid, ecco perché la variante Omicron si trasmette più facilmente: nuovo studio italiano - Foto Pixabay

Covid, ecco perché la variante Omicron si trasmette più facilmente: nuovo studio italiano. I dettagli

In Italia è stata messa a punto una tecnica che consente di capire perché la variante Omicron del Covid sia in grado di trasmettersi più facilmente rispetto alle altre varianti del virus. La ricerca è stata condotta dal Cnr di Avellino e dall’Università di Salerno. La procedura bioinformatica consente di simulare l’interazione della proteina spike di Omicron con gli anticorpi prodotti dal nostro organismo. Questo potrebbe spiegare l’elevata trasmissibilità della variante, come riporta Sky.

Lo studio

La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Molecules. Lo studio consentirebbe anche di prevedere gli effetti di possibili nuove varianti del virus sulle difese immunitarie già sviluppate. I ricercatori hanno ideato un’innovativa procedura bioinformatica per simulare l’interazione della proteina spike nella variante Omicron con gli anticorpi prodotti dal nostro organismo. Lo studio è nato dopo alcuni  spunti di riflessione emersi nelgli incontri con il Joint Research Centre della Commissione Europea.

La proteina Spike

La ricerca ha approfondito lo studio della proteina spike della variante Omicron. I ricercatori hanno indagato su due aspetti: la comprensione di come questa interagisce con il recettore Ace2, cioè la via di ingresso nelle nostre cellule. L’altro aspetto è quello di verificare se gli anticorpi sviluppati dall’organismo umano contro la proteina spike delle precedenti varianti riescono in qualche modo a riconoscerla. E’ stata utilizzata una procedura bioinformatica automatizzata.

I risultati

Angelo Facchiano del Cnr-Isa, responsabile dello studio assieme ad Anna Marabotti per l’Università di Salerno, ha spiegato: ‘Il lavoro svolto ha dimostrato che molti anticorpi già presenti nel nostro organismo possono riconoscere anche la proteina spike della variante Omicron, sebbene con alcune differenze nelle interazioni molecolari che si possono formare’. I ricercatori hanno evidenziato alcune differenze rispetto alla proteina spike delle varianti precedenti, offrendo una possibile interpretazione della maggiore facilità di trasmissione della variante Omicron. Lo studio potrà avere importanti implicazioni anche in vista della comparsa di nuove varianti.

La nostra newsletter! Ricevi gli aggiornamenti e le ultimissime su Meteo e Scienza via mail!

ISCRIVITI ORA!

Valerio Fioretti

Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.

SEGUICI SU:

Ultima Ora

Ultima Ora Terremoto