Covid, in aumento i contagi tra operatori sanitari nonostante la vaccinazione
Mentre continua la lotta contro la variante Delta e si segue, con una certa preoccupazione, l’evoluzione di altre varianti, scoppia il caos relativo ad un forte incremento di contagi dai Covid-19 tra operatori sanitari vaccinati. Il Sindacato degli infermieri riporta numeri preoccupanti, infatti tra il 10 agosto e il 10 settembre gli operatori sanitari contagiati sono stati 1.848, in gran parte infermieri. Stiamo assistendo ad una diminuzione dell’immunità data dalla vaccinazione, ed è per questo che Nursing Up chiede decisioni immediate e risolutive. Leggi anche: Variante Mu e diffusione, Pregliasco: ‘Andranno aggiornati i vaccini’
Aumento dei contagi, serve chiarezza
Antonio de Palma, presidente di Nursing Up, chiarisce che si è di fronte ad un problema potenzialmente enorme e che ci vogliono decisioni immediate per affrontare la situazione. De Palma lamenta che le ASL interpellate non abbiano fornito dati sufficienti per capire quanti operatori sanitari contagiati abbiano sviluppato la malattia in maniera sintomatica o asintomatica. Si chiedono risposte chiare su ciò che sta accadendo in vari ospedali, ad esempio nella Regione Lazio. Il riferimento è all’ospedale Sant’Eugenio e all’ospedale dei Castelli dove si è resa necessaria la chiusura a nuovi ricoveri nel reparto chirurgia, proprio a causa di un focolaio. Leggi anche: Coronavirus, nuovo decreto in arrivo: ecco cosa potrebbe cambiare dal 10 ottobre 2021. Tutti i dettagli
L’allerta di De Palma
Situazione simile anche nella sala operativa del 118 di Palermo. Il Presidente de Palma chiede dunque risposte urgenti per capire l’incidenza dei nuovi contagi tra operatori sanitari vaccinati. Soprattutto si vuole essere certi che questo aumento di contagi sia preso in considerazione dalle autorità competenti, in modo tale da poter valutare anche la reale efficacia dei vaccini. Infine de Palma lancia un altro allarme, infatti se i contagi tra operatori sanitari sono schizzati così in alto nonostante le misure di prevenzione utilizzate, quali mascherine, tute ecc.., cosa potrebbe accadere ai normali cittadini qualora il virus dovesse davvero tornare a circolare in maniera importante? Il rischio è che il virus possa espandersi nei luoghi di lavoro, scuole ecc.. CORONAVIRUS, LOCKDOWN SOLO PER I NON VACCINATI: ECCO DOVE E DA CHI ARRIVA LA PROPOSTA
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La terza dose, bisogna avere tempi certi
La terza dose partirà dagli immunodepressi e over 80. Questo, visto l’aumento di contagi, è un grosso problema, chiede di dare dei tempi certi per la terza dose agli operatori sanitari. Al momento, secondo il Sole 24 ore, l’attesa dovrebbe essere di 3 mesi. Inoltre la terza dose, se la situazione dei contagi dovesse continuare a salire anche tra i vaccinati, dovrà necessariamente essere estesa a tutta la popolazione.
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