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Covid, individuato un caso di trasmissione del virus da gatto a uomo: l’incredibile scoperta

Il contagio sarebbe avvenuto nel momento in cui il felino sottoposto a tampone ha starnutito in faccia ad una veterinaria

Covid, individuato un caso di trasmissione del virus da gatto a uomo: l’incredibile scoperta
Zoonosi inversa (foto Pixabay)

Covid, individuato il primo caso di zoonosi inversa: ecco cosa si è scoperto

Gli scienziati si sono chiesti per tanto tempo se gli animali domestici possono essere in grado di trasmettere il Covid agli esseri umani. Per la prima volta dall’inizio della pandemia, sarebbe stata dimostrata la trasmissione del virus da un gatto ad un essere umano. Si tratta di un caso di “zoonosi inversa” che non era mai stato documentato prima. Nonostante questo caso estremamente eccezionale, gli studiosi però hanno evidenziato che questo rischio rimane molto limitato. In realtà sono proprio gli animali a dover temere il contagio da parte dell’uomo.

Cosa si è scoperto?

Uno studio condotto dall’Università della California di Davis ha evidenziato come esisterebbero oltre 400 specie di animali vertebrati che l’uomo potrebbe potenzialmente infettare. Tutto sarebbe legato alla similitudine dei recettori Ace2 ai quali si lega la proteina S del coronavirus. All’inizio della pandemia i casi documentati di animali infettati dall’uomo sono stati davvero tantissimi. Tra gli animali infettati anche I leoni, i cervi, le tigri e i Leopardi delle nevi. Addirittura l’80% dei cervi della Virginia sarebbe il risultato positivo al test anticovid. Il primo caso realmente documentato di trasmissione del virus da gatto a uomo venne rilevato nell’estate del 2021 in Thailandia. In quell’occasione una equipe di veterinari venne infettata da un gatto risultato poi contagiato dal virus.

Cosa è accaduto alla donna contagiata?

Il contagio è avvenuto nel momento in cui il felino sottoposto a tampone aveva starnutito in faccia ad uno dei tre veterinari. La persona contagiata fu una ragazza giovane di 32 anni che aveva con sé guanti e mascherine Ffp2 ma non aveva indossato la visiera per proteggere gli occhi. Dopo quell’episodio, a distanza di cinque giorni, la donna manifestò sintomi molto evidenti come tosse e febbre. Tenuto conto che la donna non aveva mai avuto contatti con familiari o amici positivi, l’unico indiziato fu proprio il gatto. CONTINUA A LEGGERE…

Cosa fare se il gatto manifesta i sintomi del Covid?

Dall’inizio della pandemia si è evidenziato come i gatti infetti siano in grado di diffondere particelle virali contagiando altri simili. Ma non era mai stato dimostrato che potessero infettare l’essere umano. Il caso thailandese ha dimostrato che in rarissimi casi questo può avvenire anche se l’episodio non deve destare allarme. In ogni caso quando il gatto manifesta i sintomi del Covid, è sempre opportuno adottare le precauzioni indossando mascherine con visiera per evitare il contagio.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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