Covid, la diffusione delle varianti potrebbe mettere i vaccini in fuorigioco: ecco i motivi

Nuove varianti Covid, ecco perchè potrebbero rimettere in discussione l'efficacia del piano vaccinale

Coronavirus, ecco lo studio che dimostrerebbe la fuga dal laboratorio di Wuhan (foto: Pixabay)

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Il piano vaccinale potrebbe essere messo a repentaglio dalle varianti: il punto della situazione

La presenza di nuove “varianti" sta smorzando in queste ore l'entusiasmo di quanti hanno atteso quasi “messianicamente” l'arrivo di vaccini come mezzo per mettere fine alla pandemia. Le notizie che si stanno diffondendo in queste ore in tutto il mondo, potrebbero mettere a rischio gli attuali sforzi per controllare la diffusione del Sars-Cov-2, compresa la stessa vaccinazione. In queste ore si parla con insistenza della variante giapponese che potrebbe sparigliare le carte, non garantendo più ai vaccini le chance di successo. Da leggere anche Variante giapponese resiste ai vaccini? Ecco la verità

I rischi futuri

Il timore che possano sorgere varianti in grado di superare l'immunità conferita da vaccinazioni o da infezione pregressa è sempre più reale. Molti paesi non hanno la capacità di monitorare le varianti emergenti tramite la sorveglianza genomica. Ciò significa che la situazione potrebbe essere ancora più grave di quanto possa apparire. varianti significano che non possiamo fare affidamento sui soli vaccini per fornire protezione, ma dobbiamo mantenere forti misure di salute pubblica per ridurre il rischio da queste varianti. Allo stesso tempo, dobbiamo accelerare il programma di vaccinazione in tutti i paesi in modo equo.

Perchè le varianti preoccupano gli scienziati

Mutazioni genetiche di virus come SARS-CoV-2 emergono frequentemente, ma alcune varianti sono etichettate come “varianti preoccupanti", perché possono reinfettare persone che hanno avuto una precedente infezione o vaccinazione, o sono più trasmissibili o possono portare a malattie più gravi. Al momento sono ben tre le varianti SARS-CoV-2 documentate che destano preoccupazione come si legge sul sito The Conversation. Si tratta della variante B.1.351, segnalata per la prima volta in Sud Africa nel dicembre 2020, la variante B.1.1.7, segnalata per la prima volta nel Regno Unito nel dicembre 2020 e la variante P.1, identificata per la prima volta in Giappone tra i viaggiatori provenienti dal Brasile nel gennaio 2021.


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Nemmeno gli alti tassi di vaccinazione non potranno contrastare le varianti

Mutazioni simili sono state registrate anche in diversi paesi contemporaneamente, il che significa che nemmeno i controlli alle frontiere e gli alti tassi di vaccinazione possono necessariamente proteggere i paesi dalle varianti “coltivate in casa”, comprese le varianti preoccupanti, dove c'è una sostanziale trasmissione comunitaria. Se ci sono alti livelli di trasmissione, e quindi un'ampia replicazione di SARS-CoV-2, ovunque nel mondo sorgeranno inevitabilmente delle varianti in grado di accentuarne i rischi. L'impatto delle nuove varianti sull'efficacia dei vaccini non è ancora chiaro del tutto. Al momento dal Regno Unito giungono prove di efficacia dei vaccini Pfizer e AstraZeneca contro malattie gravi e ricoveri dalla variante B.1.1.7. Restano ancora da sciogliere molti nodi per quanto concerne le altre varianti che al momento destano preoccupazione.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.