Ecco la nuova pillola anti-virale sperimentata da Pfizer: come funzionerà
Chi teme il vaccino si troverà presto di fronte ad una speranza concreta per combattere il Covid-19. Lo stesso produttore del siero più utilizzato, ossia Pfizer, sta infatti sperimentando una pillola anti-virale per combattere la malattia. Secondo i risultati ottenuti finora con questo farmaco sarebbe possibile curare il Covid-19, oltre a dare buoni riscontri anche per quanto riguarda la prevenzione della malattia in caso di contatti diretti con persone contagiate e positive. Da leggere anche Vaccini in calo dopo l’approvazione del Super Green Pass
Verrà sfruttata come terapia domiciliare
Il medicinale è ancora oggi in fase di studio, pur trovandosi in prossimità di richiesta di approvazione da parte delle autorità sanitarie. Secondo gli studi effettuati, la pillola anti-virale per il Covid-19 sfrutterebbe dei principi attivi che sono già stati utilizzati con grande successo per trattare il virus HIV, responsabile della malattia AIDS. L’azienda farmaceutica punta alla commercializzazione del prodotto con l’intento di farla utilizzare sotto controllo del medico, sfruttandola come terapia domiciliare. Tutto questo potrebbe rappresentare una vera e propria svolta per quanto riguarda la lotta alla malattia e diventerebbe determinante all’interno delle dinamiche politiche anti-Covid.
La pillola non sostituirà il vaccino
Gli esperti hanno già affermato che la pillola anti-virale non può e non deve assolutamente essere considerata un metodo sostitutivo al vaccino. Pfizer grazie alle dosi di siero è riuscita ad aumentare in maniera esponenziale il fatturato, con una quantità di utili che non si vedevano da molto tempo e non intende ridurre o eliminare la produzione dei vaccini contro il Covid-19. La sola UE ha già stipulato contratti che prevedono l’arrivo di circa 900 milioni di dosi nel 2022, opzionandone altrettante. Oltre all’Unione Europea, Pfizer detiene contratti con Gran Bretagna, USA, Israele e Canada, Stato che ha richiesto addirittura le dosi fino al 2023, oltre ad opzionare forniture future per il 2024. Per quanto riguarda i Paesi a reddito medio-basso, per l’anno prossimo, l’azienda farmaceutica ha previsto di produrre oltre un miliardo di dosi per favorire la vaccinazione delle popolazioni economicamente più penalizzate. CONTINUA A LEGGERE…
Potrebbero essere necessarie inoculazioni annuali
Il vaccino, insomma, resterà, sia per i medici che per i piani della casa farmaceutica, il centro dei piani di Pfizer, determinando il cuore pulsante del business anche grazie alla decisione di molti Stati di ricorrere ad una terza dose di richiamo. Inoltre, tanto nell’azienda quanto nel campo medico-scientifico, molti ritengono che saranno necessarie inoculazioni annuali da effettuare al pari di quelle relative ai vaccini per l’influenza stagionale.
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