
Campagna vaccinale: secondo Bassetti le informazioni errate potrebbero mettere a rischio la campagna vaccinale
Secondo l’esperto Matteo Bassetti dell’ospedale San Martino di Genova, verificare la positività in soggetti vaccinati e senza sintomi è un errore grave poiché spinge la popolazione a rifiutare il vaccino. E’ questo il pensiero espresso nel corso di una intervista rilasciata all‘Adnkronos. Per contrastare la diffusione del contagio è opportuno sensibilizzare in modo corretto i cittadini. Continuando a pubblicare dati non veritieri sulla reale situazione sanitaria nazionale si rischia di confondere l’opinione pubblica. Se un soggetto che ha completato il ciclo vaccinale contro il Covid-19 può essere infettato dal virus Sars-CoV2 senza comunque correre il rischio di contrarre la malattia è importante che questo aspetto sia spiegato ai meno esperti. la realtà è che i soggetti vaccinati, anche se risultano positivi a un test antigenico, stanno bene e non rischiano complicazioni.
Campagna vaccinale a rilento e incertezze per l’inizio del nuovo anno scolastico
Chi è privo di copertura anticorpale, se dovesse contrarre il virus metterebbe a rischio la propria salute e quella degli altri. Questo concetto riassume le ultime dichiarazioni rilasciate dal direttore della clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti. L’avvio di un nuovo anno scolastico in presenza è indispensabile per la crescita psico-fisica di bambini e ragazzi, nonché un loro diritto che non può essere ancora penalizzato. Per riaprire le scuole in sicurezza sarebbe opportuno, secondo il governo e i virologi che frequentano i salotti televisivi, incentivare la campagna vaccinale, spingendo la popolazione più giovane (dai 12 ai 18 anni) ad accettare il vaccino come prevenzione contro il Covid-19.
Le perplessità e le certezze dei virologi
Se nelle ultime settimane l’efficacia dei vaccini ha destato numerose (e fondate) perplessità, è stata prospettata dai virologi che frequentano i salotti televisivi come l’unica soluzione possibile per fronteggiare una pandemia che ha messo a dura prova la popolazione terrestre da circa due anni. Per affrontare in modo consapevole un nuovo anno scolastico e consentire ai più giovani di crescere e imparare, secondo tali virologi, sarebbe necessario avere fiducia nella scienza e accelerare il processo di questa presunta “immunizzazione” iniziata da circa sei mesi e non ancora conclusa. CONTINUA A LEGGERE…
Perché i giovani non vogliono vaccinarsi?
Secondo Matteo Bassetti i ragazzi dai 12 ai 18 anni subiscono l’influenza negativa dei genitori che rifiutano il vaccino e di conseguenza scelgono anche loro di non sottoporsi a vaccinazione. Se la comunità scientifica avesse sin da subito collaborato con le istituzioni, evitando di diffondere notizie errate sull’efficacia dei vaccini, la situazione attuale sarebbe differente.
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