Covid la terza ondata è appena iniziata, Bassetti: "Temo farà male"
Il virologo Matteo Bassetti ha manifestato tutta la propria preoccupazione per l'arrivo della terza ondata di contagi
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La terza ondata è già arrivata nel nostro paese, ecco l'opinione del virologo Bassetti
I dati confermano che la terza ondata è già arrivata nel nostro Paese. Nel mese di marzo perciò si devono adottare tutte le misure sanitarie necessarie a contenere il numero dei nuovi positivi. La curva dei contagi segnala una crescita costante dei nuovi positivi in quasi tutto il Paese. Le regioni del nord così come quelle del centro già registrano una maggiore pressione sulle strutture sanitarie. Nella stessa situazione si trova la Campania, mentre la Sardegna ad oggi, è l’unica zona bianca. L’obiettivo è quello di evitare che il Paese venga travolto dalla terza ondata come è accaduto già in Gran Bretagna, Francia, Spagna e Portogallo. La Germania è in lockdown fino al sette marzo e la Cancelliera Angela Merkel sta preparando una riapertura molto prudente che prevede cinque fasi. Da leggere anche Coronavirus, il governatore Solinas preannuncia test rapidi per chi vuole sbarcare in Sardegna
L'opinione del dottor Bassetti
Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova e componente dell'Unità di crisi Covid-19 della Liguria invita gli italiani a seguire tutte le prescrizioni delle autorità sanitarie e chiede un’accelerazione della profilassi vaccinale. I prossimi giorni del mese di marzo sono infatti cruciali per bloccare l’avanzata del virus che, con le sue varianti si sta rivelando più pericoloso e aggressivo. In particolare le mutazioni del sars-cov-2 sono responsabili dell’aumento vertiginoso del numero di nuovi positivi tra bambini e ragazzi.
Le proposte del professor Bassetti per contenere la terza ondata
Il direttore Bassetti propone di somministrare una sola dose di vaccino a chi ha già contratto il virus. Secondo una stima del noto infettivologo in Italia oltre ai 2,5 milioni di persone colpite dal virus e che sono state individuate con certezza ce ne sono almeno il doppio che sono sfuggite ai controlli. Bisogna perciò verificare i soggetti che hanno già contratto l’infezione e in questo caso, limitare la somministrazione ad una sola dose. La soluzione consentirebbe di risparmiare le fiale che, per ora non sono sufficienti a per bloccare l’avanzata della terza ondata e vaccinare un maggior numero di persone.
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L'opportunità di posticipare la seconda dose
Il dottor Bassetti ha anche proposto di posticipare la seconda dose per aumentare la percentuale di popolazione già protetta da una prima somministrazione. In particolare per il vaccino Astra Zeneca si potrebbe fare il richiamo anche dopo quattro mesi, mentre per Pfizer e Moderna si potrebbe farlo slittare fino a otto settimane. L’obiettivo è perciò quello di guadagnare più tempo per consentire un nuovo approvvigionamento di vaccini. La proposta sta alimentando il dibattito, mentre il Paese si prepara a nuove restrizioni che probabilmente inizieranno già dal prossimo lunedì 8 marzo.
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