Secondo gli ultimi dati diffusi dall’ISS sarebbero numerosi i ricoveri e i decessi anche tra persone vaccinate: le possibili spiegazioni
Nell’ultimo mese, sono stati ben 55.768 i contagi per Covid-19 fra i vaccinati in Italia, mentre tra i non vaccinati i contagi sono stati 40.182; per ciò che concerne i ricoveri, invece tra i vaccinati sono stati 2.553, mentre tra i non vaccinati sono stati 2.890. Infine, in riferimento ai decessi per Covid-19, ce ne sono stati 411 fra i vaccinati e 361 tra i non vaccinati. In sintesi, questo vuol dire che sono ben due le epidemie che si stanno verificando: una di queste riguarda i vaccinati che, numeri alla mano, stando alle stime dell’ultimo mese, si contagiano, muoiono e finiscono in ospedale anche in misura superiore rispetto ai vaccinati. Da leggere anche Green Pass escluso per chi non fa la terza dose: la proposta di Ricciardi
I dati ufficiali
Il 47% dei ricoveri, il 53% dei decessi e il 58% dei contagi riguarda i vaccinati. Tuttavia, asserire che i vaccini risultano inefficaci è assolutamente sbagliato, per un semplice motivo: l’85% del campione preso in considerazione riguarda la popolazione vaccinata. La conclusione a cui arrivano i ricercatori è che nel lungo periodo l’efficacia dei vaccini inizia a venire meno, nel momento in cui si tratta di contrastare la pandemia. Anche Bill Gates giorni addietro aveva fatto questa precisazione.
I non vaccinati? Un falso problema: ecco perché
A detta di numerosi ricercatori, quello dei non immunizzati, in realtà, costituisce solo un falso problema: anche a fronte di una popolazione vaccinata al 100%, il virus non sarebbe definitivamente sconfitto, né tanto meno gli ospedali sarebbero vuoti (limitatamente ai ricoveri per Covid-19). Frasi del tipo “chi non si vaccina può morire”, “se non ti vaccini finisci in ospedale” oppure “il vaccino salva la vita” si dimostrano fallaci. Gli ultimi numeri, infatti, mettono in evidenza come il tasso di letalità del virus risulta basso anche nel caso dei non vaccinati. Inoltre, negli under 50, il tasso di letalità del virus risulta ampiamente inferiore alle morti dovute a influenza oppure a incidenti stradali. CONTINUA A LEGGERE…
I dati ufficiali sulla terza dose
Ultimamente, si parla con sempre maggiore insistenza di booster. Secondo i dati presentati dall’Iss, su un campione dello 0,5% di coloro che hanno fatto la terza dose, si registra lo 0,3% di casi di ricoveri in terapia intensiva. Stessa percentuale per ciò che concerne i contatg. Di fatto, non vi è la certezza assoluta che, a seguito della terza dose, diminuiscano in modo considerevoli i rischi di ricoveri ospedalieri e di contagi.Le ultime fake news circolate sul web che, di fatto, indicavano un aumento dei contagi tra i bambini vengono smentite categoricamente. Il Covid-19 sarebbe una malattia geriatrica, visto che l’età media dei ricoveri è pari a 69 anni. L’età media dei morti si attesterebbe a 84 anni.
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