
Coronavirus, lo stato di emergenza potrebbe essere prorogato ancora: ecco la nuova data possibile
Il Presidente del Consiglio Mario Draghi insieme a tutti i componenti del Governo starebbe valutando l’opportunità di prolungare lo stato di emergenza dovuta all’emergenza sanitaria in atto, oltre il termine attuale del 30 aprile fissato dal precedente Governo. Secondo indiscrezioni provenienti da Palazzo Chigi, il perdurare dell’emergenza sanitaria dovuta al coronavirus renderebbe necessario prorogare di alcuni mesi lo stato di emergenza. La data a cui si starebbe pensando è quella del 30 settembre, entro la quale l’esecutivo auspica di aver vaccinato la maggior parte della popolazione italiana, magari arrivando a raggiungere anche l’immunità di gregge. POSSIBILE QUARTA ONDATA IN ARRIVO? ECCO LO SCENARIO
Quando è stato proclamato lo stato di emergenza in Italia
Lo stato di emergenza fu adottato per la prima volta il 31 gennaio 2020 dall’allora Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e da allora, dopo quattro proroghe, è ancora in vigore. Ulteriori argomenti al vaglio del governo per contenere la diffusione della pandemia sarebbero l’istituzione di ulteriori zone rosse, nonché possibili lockdown generalizzati nei fine settimana. IL PIANO DEL GOVERNO PER IL TURISMO ESTIVO
Cosa comporta lo stato di emergenza
Lo stato di emergenza è una particolare situazione giuridica adottata dal Governo in casi del tutto eccezionali, come calamità naturali, emergenze sanitarie, ecc. per le quali si rende necessario adottare delle misure particolari attraverso decreti d’urgenza, anche in contrasto con vigenti disposizioni legislative, ma mai in contrasto con la Costituzione.
Siamo ormai abituati a sentir nominare i DPCM (Decreti del presidente del consiglio dei ministri) o decreti ministeriali, attraverso i quali si limitano le libertà di movimento con le istituzioni di zone rosse o arancioni, o magari si vieta l’ingresso in Italia a soggetti provenienti da zone del mondo particolarmente colpite dalla pandemia. Anche gli stessi Sindaci e Presidenti di Regione hanno il potere di adottare misure restrittive, vedi l’esempio del Governatore della Sardegna Solinas che ha imposto l’obbligo per chiunque entri nell’isola di fare il test anti-Covid prima della partenza o in alternativa di sottoporsi al tampone rapido quando si arriva in Sardegna, pena un periodo di quarantena obbligatorio di 10 giorni. PASSAPORTO VACCINALE, ECCO IN COSA CONSISTE LA NUOVA IDEA DELLE AUTORITÁ
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I DPCM sono incostituzionali?
Detto ciò, c’è da rilevare che lo strumento del DPCM è stato da tanti tacciato di illegittimità costituzionale, in particolare quelli che hanno ad oggetto la restrizione della libertà di movimento, nonché la chiusura dei luoghi di somministrazione di cibi e bevande. Al riguardo lo stesso Consiglio di Stato investito della questione, in seguito ad un ricorso presentato da un ristoratore e da un proprietario di palestra, ha accolto l’istanza rimandando la decisione al TAR, che dovrebbe pronunciarsi in tempi relativamente brevi.
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