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Covid, picco dei casi negli ultimi giorni: il ruolo dei condizionatori

L'eccessiva quantità di tamponi potrebbe rappresentare un inutile spreco di risorse per la sanità italiana: l'accusa di Bassetti

Covid, picco dei casi negli ultimi giorni: il ruolo dei condizionatori
Condizionatore, potrebbe favorire i contagi da Covid (foto Pixabay)

Secondo il professor Mauro Pistello, l’aria condizionata potrebbe avere un ruolo cruciale nella crescita dei contagi in estate

Il picco dei casi di Covid in questa torrida estate sta destando sicuramente molte perplessità in seno alla comunità scientifica. Il dato che risulta maggiormente evidente è la quasi assenza di sintomi a livello respiratorio mentre sono confermati altri sintomi caratteristici del Covid come la perdita di olfatto e gusto e l’astenia. A fare chiarezza sull’andamento epidemiologico del Covid è stato Mauro Pistello, direttore dell’Unità di virologia dell’azienda ospedaliera universitaria di Pisa, nel corso di una intervista rilasciata all’Adn Kronos.

La tesi del dottor Pistello

Pistello ha messo in evidenza le “reinfezioni sui soggetti vaccinati” nei quali il “sistema immunitario reagisce meglio e più rapidamente”. Il dato evidente è l’assenza di polmoniti e infezioni respiratorie importanti. L’elemento che incuriosisce maggiormente, come ha spiegato l’esperto, è il “ruolo dell’aria condizionata in questa persistenza del Covid anche con l’afa e il caldo, sappiamo che le basse temperature ci lasciano esposti ai virus respiratori e l’aria condizionata molto bassa tenuta per ore a lavoro o a casa può riprodurre quel microclima che potrebbe agevolare il virus”.

La sottovariante KP.3.1.1

La riacutizzazione delle infezioni è stata causata principalmente dalla sottovariante KP.3.1.1 anche se la diffusione del virus rimane abbastanza gestibile, senza situazioni critiche in nessuna regione italiana. Si tratta, dunque, come ha spiegato lo stesso Pistello, di “un virus stagionale e anche questa estate ne abbiamo avuto la dimostrazione”. Pistello ha parlato anche dell’eccessiva spesa pubblica per i tamponi per un virus che non rappresenta più un problema sul piano sanitario, mentre in alcune strutture si ingessano le fratture con il cartone per mancanza di fondi. Un vero e proprio controsenso.

Le nuove regole invocate da Bassetti

Secondo il dottor Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive del San Martino di Genova, servirebbero “nuove regole chiare sui tamponi su chi li deve fare e devono essere richiesti dai medici, fermiamo questo fai da te”. Non è un l’ultimo report settimanale Covid registrato oltre 100mila tamponi.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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