Covid, il governo potrebbe disporre il ritorno in classe dopo Pasquetta: ecco i dettagli
Le norme attualmente in vigore sulla scuola potrebbero cambiare subito dopo Pasqua. Il decreto che ha fissato le nuove regole scadrà esattamente il 6 aprile e dal governo giungono giù segnali molto confortanti che riguardano proprio il ritorno alle lezioni in presenza anche in quelle regioni che attualmente sono state relegate in zona rossa, sia per quanto concerne le scuole medie che quelle elementari. Da leggere Coronavirus, prorogate alcune chiusure in Campania fino al 5 aprile.
Le parole di Mario Draghi
Ad ammetterlo è stato anche l’attuale presidente del Consiglio, Mario Draghi, che ha promesso maggiore attenzione alle scuole soprattutto dopo le festività pasquali. “Per quel che mi riguarda – ha assicurato il premier – la scuola sarà la prima a riaprire quando la situazione dei contagi lo permetterà“. Al momento però c’è un dibattito in corso tra governo e Comitato Tecnico Scientifico, sulla data giusta in cui far ripartire la didattica in presenza anche se nelle ultime ore ha preso corpo l’ìpotesi che già dopo Pasquetta si potrebbe riprendere.
Le parole della ministra Bonetti
Anche la ministra per le Pari Opportunità, Elena Bonetti, nel corso di una intervista rilasciata a Sky Tg24, ha ribadito che “la scuola è chiusa nelle regioni rosse e mi auguro che in questa settimana ci siano regioni che possano passare in zona arancione per riaprire le scuole dell’infanzia, i nidi, la primaria e la secondaria di primo grado“. Per la decisione definitiva bisognerà attendere il monitoraggio dei dati che riguardano l’andamento complessivo dei contagi in tutta Italia. Si spera che la zona rossa in tutta Italia durante le festività pasquali possa consentire un miglioramento dell’indice Rt.
Il ruolo delle vaccinazioni
Il governo spera che l’aumento delle vaccinazioni possa dare una sterzata in positivo, favorendo la riapertura della scuola dell’infanzia. La ministra Bonetti si è detta preoccupata per la situazione psicologica dei bambini, costretti a dover rinunciare alla socialità e alla scuola in presenza: “Più teniamo i nostri bambini a casa, più miniamo il loro futuro”. Al momento, le attuali regole sulla zona rossa non contemplano la didattica in presenza. L’ultimo decreto ha previsto la sospensione dellìattività in presenza nel momento in cui il rapporto tra contagi e popolazione è di 250 casi su centomila abitanti alla settimana. Bisognerà introdurre delle modifiche per poter riaprire le scuole. A breve ne sapremo certamente di più.
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