Covid, secondo un nuovo studio i tamponi potrebbero non rilevare le varianti
C'è molta preoccupazione in Francia per la diffusione di una nuova variante non rilevabile tramite tampone orofaringeo
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Covid, il tampone orofaringeo potrebbe non rilevare la variante bretone: le preoccupazioni degli scienziati
La Francia è in allerta, visto che pochi giorni fa, e per la precisione in Bretagna, è stata scoperta una nuova variante del coronavirus, denominata per l'appunto come il ceppo bretone. Ci sarebbero serie possibilità che il tampone oro-rinofaringeo non sarebbe in grado di riconoscere la positività nel caso di quest’ultima variante. I test molecolari, infatti, non avrebbero segnalato alcuna positività in riferimento al ceppo bretone, nonostante i classici sintomi dell’infezione. Solo ulteriori esami hanno fatto emergere la positività. La cosa potrebbe rappresentare un grosso problema per quanto riguarda le operazioni di tracciamento, a fronte di casi positivi. Da leggere anche Coronavirus, ecco l'annuncio di Draghi sulla somministrazione del vaccino Astrazeneca.
Il test molecolare non rileva il ceppo bretone?
In rapporto alla variante bretone, c’è da evidenziare che fino ad adesso sono stati individuati 8 casi su un totale di 79 pazienti del presidio ospedaliero di Lannion, la cui identificazione è avvenuta sabato 13 marzo a Côtes-d'Armor in seguito a test sierologico che ha analizzato in profondità gli anticorpi del sangue. La notizia è stata comunicata ufficialmente lunedì 15 marzo dalla DGS (la direzione generale della Sanità Francese): sono state confermate le difficoltà riscontrate nel rilevare la positività degli 8 pazienti. Al momento, la variante bretone del virus viene considerata come una categoria da monitorare.
Le ipotesi allo studio
L’Instituto Pasteur si è occupato di analizzare e studiare la nuova variante, volta a verificare l’eventuale impatto a fronte del mancato riconoscimento dei test virologici. Al momento, si ipotizza che la nuova variante possa essersi diffusa in diverse regioni virali, fra cui quelle che codificano la proteina S. Tuttavia, di ufficiale al momento non c’è nulla. Non è possibile dedurre o ipotizzare che la variante bretone possa apparire come più grave o più semplice da trasmettere rispetto alla versione originaria del virus. Questo in sostanza il parere dei medici che lavorano nell’ospedale di Lannion.
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Si prospettano nuove restrizioni in Francia
Le autorità francesi confermano che sarà necessario fare luce su questo caso tramite ulteriori approfondimenti anche se al momento la tesi prevalente farebbe propendere per una minore pericolosità di questa variante rispetto a quella inglese, a quella brasiliana e a quella sudafricana. Allo stato attuale delle cose, tuttavia, in Francia sarebbero aumentare le vaccinazioni a fini precauzionali. Nel breve periodo, in caso di emergenza, non si esclude l’intensificazione delle restrizioni.
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