Covid, Zangrillo lancia il nuovo allarme: "Falsi i dati sui tamponi..."

Il professor Alberto Zangrillo ha criticato con un tweet la corsa al tampone degli italiani

Il professor Alberto Zangrillo del San Raffaele di Milano
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Secondo il professor Zangrillo l'elevato numero di tamponi potrebbe alterare la percezione della reale circolazione del virus

Il Professor Alberto Zangrillo, prorettore dell'Università San Raffaele Vita Salute di Milano e Direttore del Dipartimento di Anestesia e Terapia Intensiva dell'Istituto di Ricerca Irccs Ospedale San Raffaele, ha commentato attraverso un tweet i dati relativi al numero delle persone positive in Italia. In ogni telegiornale, sul web o su qualsiasi quotidiano, infatti, in questi giorni viene messa in evidenza la notizia secondo cui molti sono gli italiani che spontaneamente si mettono in coda nelle farmacie per sottoporsi a un tampone per verificare la positività/negatività al Coronavirus. Da leggere anche Dopo il boom di tamponi adesso potrebbero mancare i reagenti

La tesi di Zangrillo

Da un lato questo è sicuramente una dimostrazione della presa di coscienza della pericolosità di questa infezione e un segnale significativo del senso di responsabilità che ognuno di noi ha sviluppato nel tempo. Dall'altro lato, però, sostiene il Professor Zangrillo, questa corsa determina un'elevata percentuale di dati falsi che entrano all'interno delle nostre statistiche nazionali. Migliaia sono, infatti, le persone che ogni giorno si sottopongono al test nella speranza che il risultato sia negativo, magari perché sono stati a stretto contatto con qualcuno che è si è rivelato positivo al virus.

Il boom di casi

Questo è più frequente di quanto si possa immaginare dal momento che l'ultima variante del virus, la Omicron, è molto più virulenta delle precedenti e quindi è in grado di infettare molto più facilmente anche chi rispetta le norme di comportamento e si è già sottoposto al primo ciclo vaccinale o, addirittura, anche alla terza dose. I dati parlano chiaro: negli ultimi giorni il numero delle persone risultate positive al Coronavirus è, per questo motivo, sempre abbondantemente al di sopra di 100 mila casi. Moltissime persone che hanno il serio dubbio di essere state contagiate dal virus si mettono in coda e si sottopongono di loro spontanea volontà al test rapido della farmacia, che comunque è, a detta degli esperti scientifici, di tutto rispetto e valore. Tutto ciò, però, viene fatto nella completa speranza di risultare negativi perché, comunque, il Coronavirus continua ancora a turbare i sonni degli italiani. CONTINUA A LEGGERE…


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Gli effetti negativi

Ecco quindi che questo comportamento, sempre secondo il professor Zangrillo, non solo altera i dati statistici, ma può avere anche degli effetti molto negativi a livello mentale e psicologico sulle persone. È anche questo elevato numero di positività che ha portato negli scorsi giorni il Parlamento a ridurre la severità delle leggi sulle quarantene per chi è entrato in contatto stretto con un soggetto positivo dal momento che si stava davvero correndo il rischio di bloccare l'intero paese. Insomma, secondo Zangrillo, la spasmodica caccia alla negatività potrebbe avere serie ripercussioni non solo a livello mentale ma potrebbe anche alterare la percezione della realtà sulla circolazione del virus.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.