Crampi ai polpacci, il sintomo da non sottovalutare: ecco di quale malattia potrebbe trattarsi

I crampi ai polpacci sono un sintomo da non sottovalutare: ecco di quale malattia potrebbe trattarsi. Diagnosi e terapie.

Crampi ai polpacci, il sintomo da non sottovalutare: ecco di quale malattia potrebbe trattarsi. Fonte foto PEXELS
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Crampi ai polpacci, il sintomo da non sottovalutare: ecco di quale malattia potrebbe trattarsi

Tutti i tessuti e gli organi dell'organismo hanno bisogno di sangue per sopravvivere, se non lo ricevono correttamente si va incontro ad un'ischemia che porta alla morte le cellule che li compongono. Lo riporta l'humanitas che spiega come il sangue ricco di ossigeno viene pompato dal cuore nell'aorta, l'arteria più grande del corpo umano e che a sua volta si divide in altre arterie ramificate sempre più piccole, che arrivano poi, tramite una fitta rete di capillari fino ad ogni singola cellula. A questa vengono rilasciate sostanze nutritive e ossigeno. La circolazione, è dunque un sistema continuo, fondamentale per la nostra salute e il nostro benessere.

Quando s'inceppa la circolazione in alcuni casi

In certi casi, la circolazione suddetta s'inceppa, come ad esempio l'arteriopatia ostruttiva periferica, una condizione che può essere pericolosa e invalidante. Ecco cosa dice a proposito di questa malattia la dottoressa Elisa Casabianca, chirurgo vascolare in Humanitas. Nella patologia sopra indicata, si depositano delle placche aterosclerotiche nelle arterie degli arti inferiori. Ciò rende difficile il passaggio di sangue nel vaso sanguigno (stenosi). Se la situazione peggiora, l'arteria può anche occludersi completamente. Quando si riduce il passaggio del sangue, l'ossigeno che arriva ai tessuti non è più sufficiente. I primi a risentirne sono i muscoli in movimento, per esempio quanto il paziente compie un breve tratto di strada e presenta crampi al polpaccio o ai muscoli della coscia ed è costretto a fermarsi per qualche minuto prima di riprendere la marcia. Quando la situazione peggiora, il sangue non è sufficiente nemmeno in condizioni di riposo, quindi si può arrivare a conseguenze molto gravi come il dolore notturno e la gangrena dell'arto.

Esami per la diagnosi dell'arteriopatia ostruttiva periferica

Si ascolta il paziente e ci si focalizza sui sintomi che riferisce, i quali sono estremamente caratteristici e se associati a una visita di chirurgia vascolare in cui lo specialista potrà sentire manualmente la pulsazione delle arterie nelle gambe, permetteranno di dare un primo orientamento clinico. Un esame diagnostico fondamentale è poi l’EcoColorDoppler che viene eseguito in ambulatorio. In questo modo, lo specialista può non solo visualizzare ecograficamente le arterie, ma associando lo studio Doppler, valutare come il sangue scorra all'interno di esse, misurandone la velocità ed eventuali alterazioni del flusso. Così facendo, si ha un’idea precisa di dove sono localizzate eventuali ostruzioni e della loro effettiva estensione, e correlando i risultati ai sintomi, il medico potrà valutare se ed in che modo è necessario intervenire.

Arteriopatia ostruttiva periferica: come si cura

Per prima cosa s'interviene sullo stile di vita del paziente per diminuire i fattori di rischio (fumo e ipercolesterolemia). Fondamentale è l'attività fisica, bastano lunghe passeggiate. Possono così formarsi delle piccole arterie periferiche vicino a quelle ostruite, che diventano come dei by-pass naturali che permettono di migliorare senza dove ricorrere alla chirurgia. Se tutto ciò non dovesse bastare, si interviene con farmaci che riducono il colesterolo nel sangue e a diminuire il rischio di formazioni di trombi vascolari. Se ancora non basta, ci si affida ad interventi endovascolari, utilizzando dei palloncini che dilatano l’arteria dell’interno, associati o meno al posizionamento di stent vascolari. In altri casi, sarà necessario intervenire chirurgicamente o ripulendo manualmente l’arteria dalla placca oppure facendo in modo che il sangue “salti” la zona di occlusione attraverso un nuovo condotto (“by-pass”) arrivando ai tessuti periferici.


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Carmine Orlando

Classe 1971, da oltre un decennio svolgo il lavoro di redattore web. Ho collaborato con molti siti ed essendo una persona poliedrica mi sono occupato di svariati argomenti, dall'astrologia alla salute, dalla politica al fisco, dalla tv allo sport. Ma mi diletto anche nella stesura di articoli di terremoti, astronomia, cronaca, tecnologie e lotterie. Adoro scrivere ma anche leggere.