Crisanti scettico sui dati dei contagi: “Sono falsati, siamo a 50 mila casi giornalieri…”. Le parole del microbiologo
Il microbiologo Crisanti sostiene che i contagi reali giornalieri da Covid sarebbero molti di più e lancia un monito, affermando che attualmente gli infetti vengono sottostimati nel calcolo, giacché per l’esperto i positivi si aggirerebbero intorno ai 50/70 mila al giorno. Il direttore del Dipartimento di Microbiologia Molecolare dell’Università di Padova, da un’intervista rilasciata al Fatto Quotidiano, avrebbe sostenuto questa dichiarazione sulla base del numero dei decessi registrati negli ultimi 4-5 giorni, il quale si aggirerebbe intorno agli 80/100 circa.
Il dato sui contagi
Proprio questo numero tanto elevato, sarebbe infatti molto indicativo sul dato complessivo effettivo dei contagi. Infatti, spiega il microbiologo, che il decesso avviene circa 15/20 giorni dopo aver aver contratto l’infezione e pertanto sostiene sulla base di ciò che a 15/20 giorni indietro i contagi reali non sarebbero 8/9 mila come viene riportato sul bollettino del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore della Sanità, bensì 35/40mila. Quindi si tratta di un numero ben 5 volte superiore rispetto a quello ufficialmente dichiarato dalle fonti istituzionali.
Il numero reale di contagi
Il professore pone l’accento sul numero dei contagi reali partendo dal numero dei decessi degli ultimi giorni e sostiene con un certo allarmismo, che il dato falsato possa essere attribuibile al numero dei tamponi effettuati per recarsi al lavoro o piuttosto utilizzati come lasciapassare sociale. Infatti, sempre a detta dell’esperto, questi tamponi hanno una sensibilità che può oscillare in modo decisamente compromettente a secondo del tipo di test usato e della mano dell’operatore che lo effettua. E pertanto, secondo Crisanti, ci sarebbe una percentuale che si aggirerebbe intorno al 50% di falsi negativi che a loro volta infetterebbero altre persone.
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La variante Omicron
A tutto ciò bisogna anche aggiungere il problema della variante omicron ormai diffusa nel nostro Paese, infatti la sua trasmissibilità è molto più elevata rispetto alla variante Delta, senza considerare che si trasmette più velocemente e soprattutto in presenza di persone anche vaccinate. Il professore si è espresso molte volte anche sul green pass usato con lo scopo di raggiungere il più alto numero di persone vaccinate pur ribadendo che la sua durata attuale non avrebbe alcun fondamento scientifico. Infine ancora sui tamponi e sull’ipotesi paventata spesso di prolungare la durata a 72 ore, Crisanti non giustifica in alcun modo tale scelta perchè ritiene che una persona possa infettarsi in qualsiasi modo dopo averlo fatto o essere infetto a livelli non percepibili durante il prelievo ma avere una carica virale alta, trascorsi tre giorni.
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