La crisi del grano potrebbe avere effetti catastrofici se la guerra proseguirà: ecco l’opinione del vice direttore generale della FAO
Il conflitto il Ucraina che prosegue ormai da diversi mesi e che sta causando il blocco delle esportazioni di grano, sta contribuendo a generare una crisi su globale del punto di vista alimentare che potrebbe mettere in ginocchio molti paesi del mondo. A tal proposito è intervenuto il vice direttore generale della FAO, Maurizio Martina, che ha parlato, nel corso di una intervista rilasciata a Fanpage, di una situazione molto preoccupante sottolineando anche come alcuni paesi in via di sviluppo rischiano il tracollo dal punto di vista alimentare proprio per la dipendenza dal grano ucraino.
La dipendenza dal grano ucraino
Martina ha ricordato come prima del conflitto in Ucraina erano 50 i paesi in via di sviluppo che dipendevano per almeno un terzo dall’importazione del grano ucraino, mentre addirittura 26 paesi dipendevano al 50%. Se è vero che prima della pandemia i prezzi del grano erano comunque già alti, dopo la guerra l’inflazione alimentare è praticamente esplosa producendo degli effetti abbastanza seri sui beni agricoli e su tanti prodotti alimentari che comunemente acquistiamo al supermercato.
Come prepararsi per evitare la catastrofe
Martina ha anche sottolineato l’esigenza di pensare già da adesso alla prossima stagione perché il fatto che in Ucraina non si stia seminando (e quindi non ci sarà raccolto) potrebbe creare un problema enorme nel medio periodo. Se è vero che la crisi alimentari non è inevitabile, è anche vero che bisogna già adeguarsi e prepararsi a possibili scenari apocalittici. “Spero che sia evitabile – ha detto Martina nell’intervista – ma dobbiamo sapere che oggi abbiamo davanti una condizione molto delicata”. CONTINUA A LEGGERE…
Le contromisure da adottare
Secondo il vice direttore generale della FAO bisogna agire già adesso per distribuire sementi, vaccini per gli allevamenti, ma anche contributi economici al fine di evitare che le popolazioni rurali possano patire grosse difficoltà nella vendita dei beni agricoli. Una delle soluzioni che secondo Martina si dovranno adottare è quella di evitare il più possibile che prendano piede le politiche protezionistiche nazionali, che potrebbero far precipitare la situazione definitivamente, lavorando per aiutare i paesi dipendenti dal grano ucraino a diversificare gli approvvigionamenti.
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