Dall’Ema arriva lo stop alla quarta dose: ecco come combattere Omicron
La campagna vaccinale contro il covid-19 continua e nel nostro paese ma anche in altri paesi del mondo siamo ormai arrivati alla terza dose, obbligatoria per gli over 50 e necessaria per tutti gli altri per continuare ad avere protezione contro il virus. In alcuni paesi (vedi Israele) c’è già stato l’avvento della quarta dose, per la quale però è appena arrivato lo stop da parte dell’Agenzia europea del farmaco, secondo la quale i richiami multipli non sarebbero sostenibili. Da leggere anche Coronavirus, il vaccino Novavax è pronto: ecco quando arriverà
L’insufficiente efficacia dei vaccini
Il cambio di strategia sarebbe dovuto soprattutto alla variante Omicron, contro la quale i vaccini attuali non avrebbero sufficiente efficacia per quanto riguarda il contagio, ma restano comunque importanti per evitare e ridurre ai minimi termini il numero di ricoveri e di malattia in forma grave. Secondo l’Ema dunque, sarebbe bene evitare l’iniezioni di dose multiple che oltre ad essere poco utile risulterebbe essere poco sostenibile.
Come combattere Omicron? L’idea del vaccino aggiornato
Entriamo nel dettaglio. Secondo l’Ema siamo giunti al punto in cui è necessario cominciare a lavorare su vaccini aggiornati, in grado di combattere in maniera efficace le varianti ed attuare strategie a lungo termine, così da evitare dosi di richiamo ravvicinate. Dunque si ai vaccini aggiornati, no ai booster. Questi ultimi infatti, sarebbero poco sostenibili nel lungo termine e da qui nasce la necessità di mettere in atto un approccio alternative, sul quale le case farmaceutiche devono cominciare a lavorare. Più nello specifico, l’invito dell’Ema alle aziende farmaceutiche è quello di provare a sviluppare vaccini bivalenti o varianti multivalenti: lo scopo sarebbe quello di verificare se questi apportano vantaggi e benefici ai vaccini monovalenti. CONTINUA A LEGGERE…
Ema, Fda e Oms si riuniscono
Questa decisione non riguarda soltanto l’Ema ma anche la Food and Drug Administration e l’Organizzazione mondiale della sanità. Si tratta dunque di una discussione globale, dalla quale emerge appunto la necessità di sviluppare una strategia a lungo termine che prevede lo sviluppo di nuovi vaccini in grado di offrire una protezione più efficace sia contro le varianti attuali sia contro quelle che potrebbero nascere in futuro.
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