Demenza, ecco chi ha una probabilità tripla di svilupparla secondo il nuovo studio: le conclusioni

Alcuni segnali del corpo umano indicano un aumento delle possibilità di sviluppare demenza: ecco chi sono i soggetti più "predisposti"

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Uno studio porta alla luce dati importanti sulle possibilità di sviluppare demenza: ecco cosa è stato scoperto

Secondo una recente ricerca pubblicata sulla rivista Neurology gli anziani che sperimentano sonnolenza durante il giorno, o mostrano scarsa motivazione verso le attività quotidiane a causa di disturbi del sonno possono avere un rischio triplicato di sviluppare una forma di demenza. La sonnolenza diurna potrebbe quindi rappresentare un fattore di rischio significativo, suggerendo che la cosiddetta “sindrome del rischio cognitivo motorio" può precedere lo sviluppo della demenza vera e propria. Questo disturbo si manifesta con una diminuzione della velocità di camminata e problemi di memoria, pur senza evidenti disabilità motorie. Ecco tutto ciò che c'è da sapere sullo studio.

Il metodo di ricerca

Lo studio ha coinvolto 445 persone con un'età media di 76 anni, nessuna delle quali presentava segni di demenza al momento dell'iscrizione. I partecipanti hanno risposto a questionari relativi alla qualità del sonno e riportato eventuali problemi di memoria, la loro velocità di camminata è stata invece testata su un tapis roulant. Di questi ben 177 sono stati classificati come “cattivi dormitori", mentre gli altri 268 come “buoni dormitori". Inizialmente 42 partecipanti presentavano la sindrome del rischio cognitivo motorio mentre altri 36 hanno sviluppato la condizione durante il periodo di osservazione dello studio.

Risultati e conclusioni

I risultati dello studio indicano che le persone che soffrono di sonnolenza diurna e mancanza di entusiasmo hanno più di tre volte la probabilità di sviluppare la sindrome del rischio cognitivo motorio rispetto a chi non presenta tali sintomi. In particolare il 35,5% di coloro che sperimentavano eccessiva sonnolenza ha sviluppato la sindrome, a fronte del 6,7% tra i soggetti senza questi disturbi. La ricerca suggerisce quindi l'importanza di uno screening regolare per i problemi di sonno, in modo da identificare i pazienti a rischio e potenzialmente prevenire un successivo declino cognitivo.

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Marco Reda

Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.