Demenza frontotemporale, la malattia di Bruce Willis: i primi sintomi e come si manifesta

Sintomi, età entro cui può presentarsi e tutto ciò che c'è da sapere sulla demenza frontotemporale (la tremenda patologia di Bruce Willis)

epa09860829 (FILE) - US actor Bruce Willis arrives for the UK premiere of 'Glass' in London, Britain, 09 January 2019 (reissued 30 March 2022). According to a statement of his family, 67-year-old Bruce Willis retires from acting after he was diagnosed with an illness that is affecting his cognitive abilities. EPA/WILL OLIVER *** Local Caption *** 54884347
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Tutto ciò che c'è da sapere sulla terribile malattia che ha colpito Bruce Willis, la demenza frontotemporale

Preoccupano sempre di più le condizioni di Bruce Willis, il pluripremiato attore americano ritiratosi dalle scene anni fa a causa di una terribile malattia neurodegenerativa: il protagonista di capolavori del cinema come “Armageddon“, “Die Hard" e “Il Quinto Elemento" è affetto da demenza frontotemporale, come fatto sapere dall'ex moglie Demi Moore, una patologia cerebrale che influisce negativamente sulle capacità di parlare e comprendere. In sostanza Willis non parla più e capisce sempre meno ciò che che gli viene detto. Ecco con quali sintomi inizia a manifestarsi tale malattia, come riportato da Pazienti.it.

I primi sintomi

La demenza frontotemporale colpisce principalmente i lobi frontali e temporali del cervello, responsabili della personalità, del comportamento, del linguaggio e della parola. Secondo gli scienziati questa condizione viene causata da un accumulo anomalo di proteine ​​cerebrali che ne danneggiano le cellule, fino a causarne la morte e riducendo o atrofizzando del tutto i lobi frontali e temporali. Essa può manifestarsi tra i 40 e i 60 anni di età con sintomi come apatia (anche nelle persone generalmente socievoli), disinteresse nei confronti delle attività familiari/amicali/sociali e la tendenza a compiere azioni socialmente inappropriate o impulsive.

L'aggravarsi della malattia

Con il passare del tempo però i sintomi si fanno più pesanti, a causa del danneggiamento di sempre più aree del cervello, e diventano simili a quelli dell'Alzheimer. Si tratta quindi di difficoltà a mangiare o deglutire, bisogno di assistenza per camminare e maggiore vulnerabilità alle infezioni, perdita di memoria e problemi nei movimenti. L'aspettativa di vita varia da due a dieci anni a seconda della gravità della patologia, purtroppo non esiste una cura definitiva ma solo un trattamento medico volto ad alleviare i sintomi ed allungare l'esistenza del paziente.

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Valerio Fioretti

Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.