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Demenze, attenzione a questi segnali: possono annunciare le patologie in netto anticipo

Grazie ad alcuni segnali è possibile individuare le malattia neurodegenerative con 9 anni di anticipo rispetto alla diagnosi ufficiale

Demenze, attenzione a questi segnali: possono annunciare le patologie in netto anticipo
Demenze, attenzione a questi segnali: possono annunciare le patologie in netto anticipo - Foto Pixabay

L’importanza di riuscire a formulare una diagnosi precoce

Quando si parla di medicina si sottolinea spesso la necessità di riuscire a formulare diagnosi precoci: questo vale ancor di più per quanto riguarda le demenze. Stiamo parlando di Alzheimer, Parkinson e altre malattie neurodegenerative: spesso si riesce ad arrivare alla diagnosi ufficiale solo quando i sintomi sono ormai conclamati e il danno neurologico è già avanzato, diminuendo le possibilità di riuscire a fermare la patologia.

I dati dello studio

Con un po’ di attenzione, però, è possibile individuare in netto anticipo i primi segnali di future demenze, ben 9 anni prima della diagnosi ufficiale: è quanto suggerisce uno studio dell’Università di Cambridge condotto sui grandi numeri di un database sanitario. Nel database, come riporta Focus.it, sono presenti dati sanitari sulla genetica, lo stile di vita e le condizioni di salute generale di mezzo milione di persone tra i 40 e i 69 anni.

I test sui pazienti

Proprio il database in questione, con risultati riguardanti diversi test, ha permesso di valutare le condizioni cognitive e fisiche dei pazienti da 5 a 9 anni prima di eventuali diagnosi di demenze. Chi negli anni successivi al questionato avrebbe sviluppato una forma di demenza ha ottenuto punteggi più bassi degli altri nei compiti di problem solving, nei tempi di reazione, nei test di cui bisognava tenere a mente liste di numeri, in quelli in cui occorreva accoppiare degli oggetti e nei compiti di memoria prospetta (l’abilità di ricordare qualcosa da fare in futuro).

Cadute più frequenti e peggiori condizioni di salute

Le persone che successivamente avrebbero avuto una diagnosi di Alzheimer hanno mostrato, ad esempio, maggiori probabilità di cadere rispetto ai coetanei sani (era più frequente almeno una caduta nei 12 mesi precedenti). Per tutte le condizioni studiate, tra cui malattia di Parkinson e demenza a corpi di Lewy, i pazienti avevano riportato peggiori condizioni di salute in partenza. I deficit riscontrati sono spesso minimi ma con un po’ di attenzione nei confronti delle persone più a rischio possono aiutare a formulare una diagnosi precoce.

Perché esistono pochi trattamenti efficaci

Ad oggi, purtroppo, esistono pochi trattamenti efficaci contro le demenze e altre malattie neurodegenerative. Questo per diversi motivi: da un lato perché si interviene troppo tardi, quando i farmaci possono ormai fare ben poco; dall’altro, sapendo così tardi della malattia, è molto difficile coinvolgere i pazienti in trial farmacologici in grado ancora di alterare il corso degli eventi.

 

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Biagio Romano

Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.

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