
Sbiancamento denti, i prodotti da banco sono pericolosi
I prodotti da banco per sbiancare i denti? Sono pericolosi. A certificarlo sono tre studi, che si sono concentrati non solo sullo strato più esterno del dente, ovvero lo smalto, ma anche sullo strato sottostante, la dentina. È quanto di legge su Il Messaggero.
Tre studi lo certificano
I tre studi saranno presentati dal gruppo di ricerca coordinato da Kelly Keenan della Stockton University nel New Jersey in occasione del meeting annuale dell’American Society for Biochemistry and Molecular Biology. Gli esperti hanno condotto le indagini usando il principio attivo dei prodotti sbiancanti, ovvero acqua ossigenata, su fibre di collagene, su denti in provetta e sul materiale che costituisce la dentina. I risultati hanno mostrato come le fibre di collagene (che compongono la dentina) si disgreghino nel giro di 10 minuti dal contatto con l’acqua ossigenata a dosi simili a quelle contenute nei prodotti sbiancanti presenti in commercio.
Lo sbiancamento altera lo smalto
E non è tutto: effetti sulla dentina, infatti, si vedono anche trattando denti in provetta con lo stesso principio attivo. Gli studi, comunque, sono in vitro e quindi va valutare con una certa prudenza: secondo Cristiano Tomasi, membro della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia, queste ricerche pongono comunque l’accento sul fatto che lo sbiancamento sia una procedura che inevitabilmente comporta delle alterazioni dello smalto.
I consigli degli esperti
Gli autori hanno posto l’accento sulle procedure fai-da-te, spesso molto pubblicizzate. È importante quindi valutare sia se lo sbiancamento sia effettuato in presenza di evidenti alterazioni dei denti, sia se la procedura scelta potrà avere benefici concreti. Sconsigliata, quindi, l’auto-valutazione: sarebbe meglio rivolgersi ad un professionista per farsi consigliare se fare lo sbiancamento e con quale approccio.
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