Cos’è il diabete mellito
Il diabete mellito è una patologia cronica sempre più diffusa a livello mondiale ed è caratterizzata dall’aumento della glicemia. In Italia, ci sono oltre 3,5 milioni di persone che ne sono affette, di cui oltre un milione di casi ancora non diagnosticati, secondo i dati Istat riportati dal sito humanitas.it. Il diabete può portare a molte complicanze, come problemi cardiovascolari, danni ai nervi, agli occhi e ai reni. Scopriamo a quali sintomi prestare attenzione e quali sono le differenze tra il diabete di tipo 1 e il diabete di tipo 2. A parlarne è il dottor Marco Mirani, diabetologo presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano.
Differenze tra diabete di tipo 1 e diabete di tipo 2
Il diabete di tipo 1 è più raro, intatti rappresenta tra il 5% e il 10% dei casi di diabete. Esso insorge soprattutto durante l’infanzia e l’adolescenza, in rari casi anche in pazienti adulti, ed è provocato dalla distruzione delle cellule beta del pancreas, che porta all’assenza totale di insulina, a causa della comparsa di autoanticorpi. Le cause non sono ancora note, ma sembra che sia influenzata da fattori ereditari e ambientali, come ad esempio alcune infezioni virali.
Il diabete di tipo 2 è molto più diffuso e rappresenta oltre il 90% dei casi, di solito si presenta dopo i 30-40 anni. Il difetto iniziale è generalmente rappresentato dall’insulino-resistenza che porta a un eccesso di produzione epatica di glucosio e una ridotta utilizzazione di glucosio da parte dei muscoli. I fattori di rischio più importanti sono la familiarità per la malattia, uno stile di vita sedentario, un’alimentazione troppo ricca di grassi e zuccheri, il sovrappeso e l’obesità.
Gli 8 sintomi del diabete mellito
Il diabete può essere una malattia che si nasconde, nel senso che a volte non ci sono sintomi che si manifestano anche per lungo tempo. Nei casi acuti, però, ecco quali sono i sintomi di presentazione:
- stanchezza;
- aumento del volume urinario con conseguente sete;
- perdita di peso non giustificata;
- dolori addominali;
- aumento dell’appetito;
- nausea e vomito;
- visione offuscata;
- alito acetonemico (odore di frutta matura).
L’iperglicemia a lungo termine può provocare la retinopatia, la nefropatia, la neuropatia e le malattie cardiovascolari, tra cui la malattia coronarica, l’ictus e l’arteriopatia degli arti inferiori.
Prevenzione
Se il diabete di tipo 1 non si può prevenire attualmente, anche se ci sono degli studi in corso sulla possibilità di intervenire nelle fasi precoci della malattia, è invece possibile prevenire il diabete di tipo 2. E’ importante adottare uno stile di vita sano, composto da un’alimentazione equilibrata con pochi grassi e calorie, fare esercizio fisico, il tutto evitare sovrappeso e obesità. Uno stile di vita adeguato è più efficace di un intervento farmacologico teso ad abbassare i livelli di glicemia.
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