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Dieta del digiuno intermittente 4:3: una ricerca ha dimostrato che è tra le più efficaci per perdere peso

Lo suggerisce uno studio, pubblicato sulla rivista Annals of Internal Medicine, condotto dagli scienziati della University of Colorado School of Medicine

Dieta del digiuno intermittente 4:3: una ricerca ha dimostrato che è tra le più efficaci per perdere peso
Foto Pixabay.com

Un team di scienzati americani ha studiato a fondo i benefici della dieta del digiuno 4:3, scoprendo dei benefici sorprendenti

Ormai il numero di diete non si contano più. Per chi vuole dimagrire le soluzioni a disposizioni sono tante, ma non tutte sono realmente efficaci. Una delle diete ritenute più efficaci è la quella del digiuno intermittente 4:3. Si tratta di un regime alimentare che prevede la limitazione dell’assunzione di calorie per tre giorni alla settimana e un’alimentazione normale per i restanti quattro. Una equipe di ricercatori negli Stati Uniti ha scoperto che questo approccio ha portato a una perdita di peso media del 7,6 percento in un anno, rispetto a solo il 5 percento con una dieta tradizionale con restrizione calorica giornaliera. I risultati di questo studio sono stati pubblicati negli Annals on Internal Medicine.

Come è stato condotto lo studio

Si tratta di una dieta che sostanzialmente evita alla persona in sovrappeso quelle indigeste restrizioni dietetiche imposte da diete ferree e deprimenti dal punto di vista psicologico. Il team di scienziati, per appurare la validità di questa dieta, ha sottoposto 165 partecipanti in sovrappeso o obesi, di età compresa tra 18 e 60 anni, a una dieta di digiuno intermittente (IMF) 4:3 o di restrizione calorica giornaliera (DRC) nel corso di 12 mesi, raccomandando anche un aumento dell’attività fisica. I risultati sono stati davvero sorprendenti.

I risultati

Al gruppo IMF è stato detto di applicare una restrizione dell’apporto calorico dell’80 percento in tre giorni su sette, senza restrizioni negli altri quattro giorni. Per rispettare i limiti generali, al gruppo DRC è stato detto di ridurre l’apporto calorico giornaliero del 34 percento ogni giorno. Alla fine dell’indagine si è scoperto che la perdita di peso è variata in entrambi i gruppi, ma il gruppo IMF ha avuto una media di 7,7 kg di calo, rispetto ai 4,8 kg del gruppo DRC. Sono stati osservati anche piccoli miglioramenti nei marcatori della salute come la pressione sanguigna in entrambi i gruppi.

Perchè la dieta potrebbe aver funzionato?

La sensazione finale dei ricercatori è che la dieta del gruppo IMF abbia funzionato meglio perchè i partecipanti sono stati più diligenti nel seguire la dieta. Questo fatto potrebbe aver influenzato i risultati, ma questo potrebbe essere visto come un aspetto positivo, poiché i programmi di perdita di peso sono più efficaci se sono più facili da seguire. Negli ultimi anni sono state pubblicate molte ricerche sull’IMF, con potenziali benefici e possibili svantaggi evidenziati, ma ciò che sappiamo per certo è che l’obesità è in aumento e servono urgentemente approcci più efficaci e personalizzati per affrontare questa condizione che in determinati casi può diventare invalidante.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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