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Dieta del digiuno intermittente, ci sono davvero benefici? Lo studio e il parere dell’esperto

Uno studio si è concentrato sui benefici della dieta del digiuno intermittente: i risultati e il parere dell'esperto

Dieta del digiuno intermittente, ci sono davvero benefici? Lo studio e il parere dell’esperto
Dieta del digiuno intermittente, ci sono davvero benefici? Lo studio e il parere dell'esperto - Foto Pixabay

Dieta del digiuno intermittente, cos’è?

Ha suscitato tanta curiosità e sempre maggiore successo, negli ultimi anni, la cosiddetta dieta del digiuno intermittente. Un regime alimentare noto anche in Italia e seguito anche da molti vip, che si basa sulla restrizione oraria quotidiana: si mangia in un arco di tempo di 8 ore, ovvero dalle 8 alle 16, per poi stare senza cibo 16 ore. Obiettivo principale è quello di dimagrire, ma non è l’unico: possono esserci anche altri benefici, come una più intensa attività di pulizia di corpo e cervello.

I numeri dello studio condotto in Cina

I benefici della dieta del digiuno intermittente, in realtà, sono stati messi in dubbio da un nuovo studio condotto all’Università di Guangzhou, in Cina, e pubblicato sul New England Journal of Medicine. I ricercatori, come riporta Corriere.it, hanno seguito per un anno 139 obese: nell’esperimento le donne mangiavano 1.200-1.500 calorie al giorno, gli uomini 1.500-1.800. I partecipanti venivano costantemente monitorati da un food coach, erano tenuti a fotografare ogni piatto consumato e a tenere un diario alimentare.

I risultati: nessun reale beneficio?

I partecipanti all’indagine sono stati divisi in due gruppi: una metà ha seguito la dieta a restrizione oraria, l’altra metà poteva mangiare liberamente ma senza superare il totale di calorie ammesse. I volontari sono stati seguiti per un anno. Al termine del periodo entrambi i gruppi avevano perso peso: una media di 8 chili quello con restrizione oraria, una media di 6,3 l’altro. Una differenza che non è ritenuta statisticamente significativa. Discorso simile per altri parametri, come circonferenza addominale, grasso corporeo e massa magra, ma anche per i livelli di glucosio nel sangue, insulino-resistenza- colesterolo e pressione sanguigna.

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Erzegovesi: “Nel gruppo con restrizione oraria obiettivi leggermente migliori”

Secondo lo studio, insomma, la dieta del digiuno intermittente non sarebbe più utile di una semplice riduzione dell’apporto calorico giornaliero. Come spiegato da Stefano Erzegovesi, primario del Centro Disturbi del comportamento alimentare all’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, “lo studio mostra che ampliare a 16 ore il digiuno non fa la differenza né sulla perdita di peso né sui parametri metabolici. Guardando però le tabelle dello studio si può osservare che nel gruppo con restrizione oraria sono stati raggiunti obiettivi leggermente migliori”.

Erzegovesi: “Questa dieta ha successo perché è facilmente praticabile e non presenta controindicazioni”

Erzegovesi, comunque, ha spiegato che “alla base c’è l’idea che il metabolismo degli zuccheri e dell’insulina segue i nostri ritmi circadiani, quindi mangiare nella fascia 8-16 è la cosa migliore. Se si consuma troppo nelle ore pomeridiane e soprattutto serali ci si scontra con una maggiore insulino-resistenza. La dieta del digiuno intermittente ha successo perché è facilmente praticabile e non presenta controindicazioni, tranne nel caso di soggetti in accrescimento (bambini, adolescenti, donne in gravidanza e allattamento) e, soprattutto, nel caso di disturbi alimentari. A parte la perdita di peso e il miglioramento dell’insulino-resistenza, durante il digiuno c’è un aumento della consapevolezza delle proprie sensazioni interne, con una maggior capacità di percepire il senso di vera fame e sazietà”.

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Biagio Romano

Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.

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