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Dieta, ecco come provare a superare i 100 anni di età: cosa mangiare

Ecco in che modo mangiare sano e provare a raggiungere i cent'anni di età: i cibi da mangiare e quelli da allontanare

Dieta, ecco come provare a superare i 100 anni di età: cosa mangiare
La dieta di okinawa, foto: Pixabay

Dieta di Okinawa, ecco il segreto per mantenere l’organismo sano e raggiungere (o superare) i cent’anni di età

L’estate ha indotto chiunque, anche i più avvezzi a mantenere la linea, a mangiare di più. Cosa si può fare per smaltire qualche chilo e tornare piano piano in forma? Sicuramente attività fisica e magari una dieta specifica, ce n’è una però che oltre a far bene all’organismo ci permetterebbe di arrivare addirittura oltre i cent’anni di età. Si chiama dieta di Okinawa e a presentarla è stato il Professor David Sinclair, docente di Genetica alla Harvard Medical School di Boston (Stati Uniti), come riportato da Nutrizione.com.

Lo studio e gli spunti

Lo scienziato si è concentrato sull’età media e sulla storia anagrafica (oltre che assenza di malattie) della popolazione di Okinawa, una delle maggiori isole del Giappone, in particolare sul gran numero di abitanti che si è avvicinato molto o ha proprio raggiunto i cent’anni di età… una coincidenza decisamente strana non trattandosi di un film o di una serie di fantascienza. Qual è il segreto di Okinawa? In primis l’alimentazione e una serie di accortezze da considerare non solo quando si mangia ma anche nel resto della giornata.

I segreti della Dieta di Okinawa

La prima “regola non scritta” dell’alimentazione di Okinawa riguarda le piccole porzioni: tanti piatti diversi, messi tutti assieme sulla tavole, ma in piccole quantità in modo da non esagerare. A proposito di cibi, ampio spazio a verdure (il piatto non va mai riempito per meno di età), soprattutto quelle verdi a foglia larga, ma anche a riso, zuppe, funghi, mandorle, nocciole, noci e semi. Per le proteine ok a pesce e tofu, pochissima la carne e per lo più bianca. Assolutamente no a cibi precotti e confezionati, se possibile il tutto deve essere fresco o preparato in casa. Molto importante è anche la cottura: da preferire i cibi crudi, o comunque non cotti, in modo da non perderne vitamine e minerali; subito dopo ok quelli semicrudi o bolliti.

Un’abitudine fondamentale

Un altro elemento che, a quanto pare, farebbe la differenza nella longevità delle persone è il controllo dell’appetito: è importante smettere di mangiare prima di aver raggiunto la sazietà, quando ancora si avverte un po’ di fame, e per poterlo fare è fondamentale concentrare l’attenzione su ogni boccone e assaporarlo con tutti i sensi (allungando i tempi di masticazione, in modo da favorire la digestione). Questo processo diventerebbe un’abitudine acquisita dopo una ventina di pasti circa, dunque il ritmo giusto arriverebbe entro una settimana di “allenamento”.

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Marco Reda

Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.

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