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Disbiosi intestinale e pressione alta: ecco gli studi che dimostrano la correlazione

Disbiosi intestinale e ipertensione: ecco gli studi che hanno dimostrato la correlazione

Disbiosi intestinale e pressione alta: ecco gli studi che dimostrano la correlazione
Pressione alta e disbiosi intestinale, ecco gli studi che dimostrano la correlazione (Foto: Pixabay)

Ecco alcuni studi scientifici che hanno dimostrato come il microbioma intestinale può influenzare la presenza di alcuni disturbi e di alcune patologie

Ogni settimana, le riviste scientifiche pubblicano svariati articoli di studio che esaminano come questi microscopici intrusi potrebbero avere un ruolo nella salute e nelle malattie. Allo stato attuale, poiché il microbioma è un campo di studio relativamente nuovo, l’intero ambito del ruolo del batterio intestinale nella salute è ancora in discussione.

Lo studio dei batteri intestinali può aprire la strada verso nuove terapie

Tuttavia, sta diventando sempre più chiaro che i batteri nel nostro intestino possono aprire nuove strade nella nostra comprensione di una vasta gamma di condizioni. Gli scienziati hanno studiato il ruolo dei batteri intestinali per alcuni disturbi l’obesità, il morbo di Parkinson, la depressione e la pressione sanguigna. I problemi di pressione alta colpiscono moltissime persone del mondo occidentale.

L’ipertensione uccide 400 mila persone l’anno solo negli Usa

Un documento di studio mette l’impatto dell’ipertensione in un contesto che fa riflettere: “Più di 400.000 decessi negli Stati Uniti sono collegati ad ipertensione ogni anno, più di tutti gli americani che sono morti durante tutta la seconda guerra mondiale.” Sebbene i ricercatori abbiano stabilito alcuni fattori di rischio per l’ipertensione – come il fumo, l’obesità e il consumo eccessivo di alcol – sembra che anche altre cause possano concorrere ad aggravare il problema.

La disbiosi intestinale

Più del 19% degli adulti con ipertensione negli Stati Uniti manifesta una forma resistente alla terapia, in cui i farmaci non riescono a ridurre la pressione sanguigna sotto la soglia di rischio. Alcuni scienziati stanno prendendo in considerazione le disfunzioni del sistema immunitario e del sistema nervoso autonomo come cause principali dell’aumento di pressione. Si tratta del ramo del sistema nervoso che controlla le funzioni “automatiche”, come la respirazione, la digestione e la pressione sanguigna.

Un’aggiunta relativamente nuova a questo elenco di potenziali fattori di rischio è la disbiosi intestinale, che si riferisce a una comunità microbica squilibrata. Uno studio pubblicato sulla rivista Microbiome ha analizzato i batteri intestinali di 41 persone con livelli ideali di pressione sanguigna, 99 individui con ipertensione e 56 persone con preipertensione. La preipertensione si riferisce all’ipertensione arteriosa non ancora abbastanza alta da ‘meritare’ una diagnosi di ipertensione. Le persone in questa fascia hanno un aumentato rischio di sviluppare ipertensione in futuro.

Come si è svolta la ricerca

Si è scoperta nei partecipanti con preipertensione o ipertensione una riduzione della diversità dei batteri intestinali. In particolare, specie come la Prevotella e la Klebsiella, tendevano ad essere presenti in modo eccessivo.

Successivamente, gli scienziati hanno trapiantato la materia fecale dai partecipanti in topi privi di germi, che sono animali privi di batteri intestinali. I topi che hanno ricevuto materiale fecale da persone con ipertensione hanno sviluppato anche ipertensione.

I risultati di un altro studio

Al contrario, gli autori di uno studio del 2019 sulla rivista Frontiers in Physiology hanno trapiantato le feci dai topi senza ipertensione nei topi con ipertensione. Ciò ha provocato una riduzione della pressione sanguigna nei topi con ipertensione. Risultati inequivocabili che dimostrano come il microbioma possa influenzare la pressione sanguigna, anche se si attendono nuovi studi per ulteriori conferme.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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