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Dolore all’anca: ecco quali sono le possibili cause più frequenti

Cos'è il dolore all'anca, quali sono i sintomi e le cause più frequenti del disturbo. Quando rivolgersi a uno specialista

Dolore all’anca: ecco quali sono le possibili cause più frequenti
Dolore all'anca. Fonte foto: pixabay.com

Il dolore all’anca

Il dolore all’anca rappresenta una condizione molto diffusa, poiché coinvolge una delle articolazioni più cruciali del nostro corpo. Quest’ultima ci consente di muoverci ma svolge anche un ruolo importante nel conferire stabilità, dovendo sostenere la maggior parte del nostro peso. Identificare la causa di questo dolore è essenziale per potere cominciare una terapia mirata. Per conoscere i sintomi del dolore all’anca e quali possono essere le cause più frequenti di tale disturbo, ecco cosa riporta il sito humanitas.it.

I sintomi del dolore all’anca

Un disturbo all’anca compare tipicamente attraverso un dolore che può localizzarsi in diverse aree: nella parte anteriore, irradiandosi dall’inguine fino al ginocchio; posteriormente, nella zona del gluteo; o lateralmente, sul gran trocantere. Questo dolore tende a intensificarsi al mattino e può persistere anche a riposo, tanto da disturbare il sonno, a volte. In generale, si allevia con l’attività fisica. Altri sintomi possono includere: limitazione della mobilità dell’anca, in particolare nelle rotazioni; sensazione di indolenzimento; gonfiore nell’area dell’articolazione, ma ciò accade più raramente.

Le cause più frequenti del dolore all’anca

Scopriamo quali possono essere le cause più frequenti del dolore all’anca:

1) Artrosi: l’artrosi rappresenta una delle cause più comuni di dolore all’anca, specialmente tra le persone anziane. Questa condizione è la conseguenza della degenerazione della cartilagine articolare che riveste la testa del femore e l’acetabolo, la cavità che ospita la testa del femore.

2) Borsite: ci sono delle piccole sacche gelatinose che fanno da cuscinetto tra i gruppi muscolari, sono le borse mucose. Quando queste s’infiammano a causa di movimenti scorretti o di un utilizzo eccessivo, possono portare dolore. La forma più comune di borsite si localizza nella zona trocanterica.

3) Tendinite: la tendinite è l’infiammazione di un tendine, la struttura che connette le ossa ai muscoli, consentendo il movimento delle articolazioni. Questo disturbo è solitamente causato da stress ripetitivo e da sovraccarico.

4) Lesione del labbro acetabolare dell’anca: quest’ultimo costituisce una struttura fibro-cartilaginea, simile a un anello, che circonda l’acetabolo, la “coppa” dell’anca. Svolge un ruolo fondamentale come ammortizzatore e guarnizione, facilitando il movimento della testa del femore. La sua rottura provoca un dolore persistente e limita la mobilità, con sintomi che tendono a peggiorare quando ci si siede, durante lunghe camminate o in caso di rotazioni estreme. Questa patologia è più frequente nei giovani.

5) Osteonecrosi (o necrosi avascolare): questa condizione di manifesta quando l’afflusso di sangue all’osso non è sufficiente, portando alla morte delle cellule ossee, simile a quanto accade in un infarto. Sebbene possa colpire diverse ossa, la necrosi avascolare si manifesta più comunemente nell’anca, con sintomi dolorosi molto forti e una significativa limitazione delle funzioni motorie.

6) Sciatica: la sciatica fa riferimento al dolore che si irradia lungo il percorso del nervo sciatico, il quale si estende dalla parte bassa della schiena attraverso i finachi e i glutei fino a ogni gamba. Generalmente, il dolore si manifesta solo su un lato del corpo. Spesso, è necessaria una diagnosi differenziale per escludere altre malattie dell’anca.

7) Osteoporosi: un metabolismo del calcio alterato, condizione comune specialmente nelle donne in seguito alla menopausa, porta a un alterato deposito di questo minerale nel tessuto osseo, rendendolo più fragile e suscettibile a dolori diffusi. Una forma grave di osteoporosi può anche provocare fratture spontanee.

Quando rivolgersi a uno specialista

Il dolore all’anca tende spesso a migliorare autonomamente e può essere alleviato attraverso il riposo o l’assunzione di antidolorifici come il paracetamolo o l’ibuprofene. Ciò nonostante, è fondamentale contattare un medico se si presenta la seguente sintomatologia:

1) Dolore all’anca persistente dopo una settimana di riposo

2) Limitazioni significative nelle attività quotidiane, come lavarsi, camminare o indossare calze e scarpe

3) Dolore presente anche a riposo

4) Comparsa di zoppia

5) Scarso miglioramento nonostante l’assunzione di farmaci antinfiammatori

6) Un rapido peggioramento del dolore e della funzionalità

 

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Carmine Orlando

Classe 1971, da oltre un decennio svolgo il lavoro di redattore web. Ho collaborato con molti siti ed essendo una persona poliedrica mi sono occupato di svariati argomenti, dall'astrologia alla salute, dalla politica al fisco, dalla tv allo sport. Ma mi diletto anche nella stesura di articoli di terremoti, astronomia, cronaca, tecnologie e lotterie. Adoro scrivere ma anche leggere.

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