Dopo il Green Pass, crollano le vaccinazioni in Italia: ecco i dati diffusi da Gimbe
Nonostante le misure stringenti volte a incentivare la vaccinazione, il numero delle nuove vaccinazioni è sceso vertiginosamente
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In netto calo il numero delle prime dosi: ecco i dati che preoccupano il governo
Nonostante l'obbligo del Green Pass per i lavoratori, i dati riguardanti le vaccinazioni in Italia hanno subito un crollo vertiginoso. Nonostante le 10 milioni di dosi disponibili, nelle ultime due settimane, i nuovi vaccinati sono scesi di oltre il 40% con appena poco più di 480.000 persone che hanno ricevuto la prima dose nel periodo compreso tra il 15 e il 21 settembre. L'esitazione in merito al siero continua ad essere piuttosto persistente nella fascia degli over 50, ma anche quella tra i 12 ed i 19 anni ha subito un arresto, come dimostra il monitoraggio della “Fondazione Gimbe".
I numeri
Al giorno 22 settembre, risultano essere state consegnate circa 90 milioni di dosi di vaccini, con circa il 75% della popolazione italiana che ha ricevuto almeno una dose (circa 44 milioni) e quasi il 70% che, invece, ha terminato il ciclo intero (41 milioni). Nonostante questo, il numero di somministrazioni settimanali continua a scendere: Secondo i dati della “Fondazione Gimbe", 3,7 milioni di over 50 ancora non hanno iniziato o completato il ciclo vaccinale con delle differenze regionali sostanziali come il 16,3% della Calabria contro il 6,3% ad esempio della Puglia. Di contro, le fasce comprese tra i 20 e i 40, vedono un trend in crescita, anche se in modo minore rispetto ai mesi precedenti.
Nella fascia 12-19, invece, circa un milione e mezzo di soggetti non ha ancora ricevuto neppure la prima dose.
I dati incoraggianti delle ultime settimane
Anche il monitoraggio settimanale che interessa i giorni compresi tra il 15 ed il 21 settembre ha evidenziato come i nuovi casi sono scesi del 15%, mentre i decessi sono rimasti più o meno stabili passando da 389 a 394. Gli attualmente positivi sono in calo così come scende anche il numero dei soggetti in isolamento domiciliare, dei ricoverati con sintomi e dei pazienti che necessitano di ricovero in terapia intensiva.
Secondo il rapporto pubblicato, soltanto 4 regioni vedono una salita dei nuovi casi, mentre soltanto 3 registrano una crescita degli attualmente positivi. CONTINUA A LEGGERE…
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In calo i ricoveri
Per quanto riguarda le ospedalizzazioni, si conferma il trend in decrescita riguardante il numero di posti letto occupati da persone affette da Covid-19. Rispetto alla settimana precedente, in quella che va dal 15 al 21 settembre è stato registrato un calo del 5,5% nei reparti e di quasi il 7% nelle terapie intensive. A livello nazionale, invece, il tasso di occupazione resta sotto controllo con un 7% dei posti letto occupati nell'area medica e il 6% dei posti in terapia intensiva. Notevoli, però, le differenze regionali: in Calabria l'occupazione dei posti letto nei reparti arriva al 18% e in Sicilia al 17%. Fortunatamente, nessuna regione supera il 10% delle terapie intensive restando per ora al di sotto della soglia critica.
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