Le cattive abitudini di sonno potrebbero essere alla base di patologie cardiache serie: ecco lo studio che lo dimostra
Il sonno incide in maniera importante sulla salute del cuore alla pari di una dieta sana e di una costante attività fisica. Sono queste le conclusioni a cui è giunto uno studio scientifico condotto dagli scienziati della Mailman School of Public Health della Columbia University. Secondo questa ricerca, un buono sonno dovrebbe rientrare sempre nella lista delle cose da fare per avere sempre un cuore sano. Oggi sappiamo che le patologie cardiache rappresentano il killer numero uno al mondo, come hanno anche confermato i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie.
Gli otto comportamenti virtuosi
Nelle proprie linee guida, l’American Heart Association ha aggiunto la durata del sonno in quella lista denominata “Life’s Essential 8“, che racchiude gli otto comportamenti fondamentali per tutelare la propria salute del cuore. Gli elementi sono principalmente smettere di fumare, cibo sano, attività fisica costante, controllo del peso, controllo della pressione sanguigna, controllo del colesterolo, ridurre la glicemia e dormire bene.
Come è stata condotta la ricerca
La ricerca in questione è stata effettuata monitorando 2.000 adulti di mezza età o più anziani in uno studio statunitense in corso sui fattori di rischio di malattie cardiovascolari chiamato “Studio multietnico sull’aterosclerosi o MESA”. Ai partecipanti è stato chiesto di compilare una scheda in cui hanno potuto annotare le loro abitudini di sonno per sette giorni. Le cattive abitudini del sonno “sono onnipresenti” tra gli americani e non solo tra i partecipanti allo studio. Circa il 63% di loro dormiva meno di sette ore a notte e il 30% dormiva meno di sei ore. E’ ormai acclarato che una durata ottimale del sonno di un individuo adulto deve oscillare tra sette e nove ore a notte. CONTINUA A LEGGERE..
I sintomi correlati all’insonnia
Si è scoperto che gli individui che dormono meno di sette ore a notte hanno una maggiore probabilità di “bassa efficienza del sonno”, schemi di sonno irregolari, eccessiva sonnolenza diurna e apnea notturna. Più di un terzo ha riportato sintomi di insonnia e il 14% ha riportato un’eccessiva sonnolenza diurna. Coloro che hanno dormito meno di sette ore hanno evidenziato una maggiore prevalenza di fattori di rischio di malattie cardiache come obesità, diabete di tipo 2 e ipertensione. Questo studio si affianca ad altri studi attendibili che hanno evidenziato come il sonno breve sia una delle cause sottostanti di quelle malattie croniche che possono mettere a repentaglio la salute del cuore.
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