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Dormire troppo aumenta il rischio di ictus: ecco tutti i dettagli dello studio

Dormire troppo aumenta il rischio di ictus: ecco tutti i dettagli dello studio
Dormire troppo aumenta il rischio di ictus: ecco tutti i dettagli dello studio. Fonte foto: publicdomainpictures.net

Dormire troppo aumenta il rischio di ictus

Dormire troppe ore aumenta il rischio di essere colpiti da ictus. Questa conclusione – come riportato da “Pazienti.it” – arriva da uno studio cinese pubblicato sulla rivista dell’American Academy of Neurology. In altre parole, dunque, la durata del sonno può svolgere un ruolo molto importante, finendo per rappresentare un vero e proprio fattore di rischio.

Dormire troppo rappresenta un fattore di rischio per l’ictus

Lo studio che ha rivelato come il dormire troppo rappresenti un fattore di rischio per l’ictus è stato condotto monitorando oltre 30.000 persone che avevano un’età media di 62 di anni. Queste ultime – come riportato da “Pazienti.it” – non avevano una storia di ictus alle spalle. Lo studio si è occupato di prendere in considerazione le abitudini relative al sonno di queste persone, senza che venissero trascurati gli altri dati sanitari, come ad esempio il diabete, l’ipertensione o l’abitudine all’uso di alcool. Nel corso del periodo preso in esame, sono state 1.557 le persone colpite da ictus e tra queste i ricercatori hanno individuato un fattore comune: vale a dire il sonno, tutte dormivano molto.

Attenzione al pisolino del pomeriggio

Lo studio ha rivelato come coloro che erano soliti dormire di pomeriggio per più di un’ora e mezza (vale a dire l’8% del campione studiato), avevano il 25% di rischio in più di essere colpiti da ictus rispetto a chi, invece, limitava il tempo del riposo pomeridiano a 30 minuti. Inoltre, va sottolineato come dormire per più di 9 ore a notte esponeva ad un aumento del rischio di ictus del 23% rispetto a chi dormiva meno ore. Se poi si vanno a sommare le due abitudini (pisolino pomeridiano e lunghe notti di sonno), allora il rischio di essere colpiti da ictus aumentava addirittura dell’85%.

La qualità del sonno resta un elemento chiave per preservare la salute

Come riportato da “Pazienti.it”, gli autori dello studio hanno voluto sottolineare che giungere a delle conclusioni affrettate sarebbe stato precipitoso. I risultati dello studio, infatti, rappresentano solamente delle semplici osservazioni in base alle quali si ipotizza un nesso causa-effetto e nulla di più. La qualità del sonno, infatti, resta un elemento assolutamente fondamentale per preservare un buono stato di salute generale. Coloro che dormono poco e male di notte, infatti – stando ai risultati dello studio – corrono un alto rischio di essere colpiti da ictus, pari al 29%.

I fattori di rischio più comuni dell’ictus

Quando si parla di ictus – come si legge su “Pazienti.it” – i fattori di rischio più comuni sono rappresentati dall’ipertensione arteriosa e dalle malattie cardiache. A queste si aggiungono anche il diabete, una condizione di sovrappeso o obesità. Inoltre, anche la fibrillazione atriale rappresenta un fattore di rischio che non va assolutamente sottovalutato: tale anomalia del ritmo cardiaco, infatti, rappresenta la causa di circa il 20% di ictus. Per quanto riguarda le donne, invece, il rischio di essere colpite da ictus è minore fino alla menopausa a causa degli effetti benefici degli ormoni femminili. Tale rischio, però, aumenta nelle donne che hanno un’età superiore ai 35 anni, che sono fumatrici e soffrono di ipertensione arteriosa e che utilizzano contraccettivi con un’alta presenza di estrogeni.

 

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Nunzio Corrasco

Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.

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