Dormire troppo o troppo poco ? Potrebbe essere la spia di una grave patologia
Dormire troppo o molto poco potrebbe essere la spia di gravi malattie che colpiscono il cervello
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Insonnia e sonno prolungato potrebbero presagire il sorgere di malattie gravi che colpiscono il sistema nervoso centrale
L'insonnia o il sonno prolungato potrebbero essere la spia di un futuro declino cognitivo o di gravi patologie del sistema nervoso centrale come la demenza o il morbo di Alzheimer. Sono queste le conclusioni a cui è giunta una ricerca dell'Università di Miami Miller School of Medicine in Florida. Dormire più di 9 ore a notte in passato era considerato il prodromo o il sintomo di un diminuzione della memoria. I ricercatori hanno condotto uno studio che si è prolungato per 7 anni, basandosi sulle statistiche di 5.247 adulti latini di età compresa tra 45 e 75 anni.
I disturbi del sonno sono legati al declino neurocognitivo
“L'insonnia e la durata prolungata del sonno sono collegate a un declino del funzionamento neurocognitivo che può precedere l'insorgenza della malattia di Alzheimer" si legge in una nota stampa pubblicata sul sito Healthline a firma del Dr. Alberto R. Ramos, MSPH, che ha diretto la ricerca presso il Programma per i disturbi del sonno dell'Università di Miami.
Come è stato condotto lo studio
In passato non era mai stata collegata la durata del sonno a patologie come la demenza e il morbo di Alzheimer. Questa ricerca ha riguardato solo soggetti ispanico-latini residenti negli Usa proprio perchè questa categoria di persone ha statisticamente una probabilità 1,5 volte maggiore di sviluppare l'Alzheimer rispetto alle persone di razza bianca. Sono state condotte molte ricerche sui legami tra il sonno scarso – sia troppo che troppo poco – e malattia di Alzheimer e altre demenze.
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La relazione tra sonno e demenza
Ciò che deve ancora essere compreso a fondo è se lo scarso sonno è la causa del declino cognitivo o un il sintomo di una fase precoce. “La relazione tra sonno e demenza è complicata“, ha dichiarato al sito Healthline la dott.ssa Verna Porter, neurologa e direttrice di programmi per la demenza, il morbo di Alzheimer e i disturbi neurocognitivi presso il Centro Sanitario della Provvidenza di Saint John in California.
Non si ha ancora la certezza, secondo quanto afferma la stessa dottoressa Verna Porter, se il cattivo sonno sia la causa o possa aggravare la demenza o se è proprio la demenza a determinare la scarsa qualità del sonno. Non è detto che entrambe le teorie possano avere la medesima attendibilità.
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Quando non ci si deve allarmare
Ovviamente i risultati di questo studio parziale, condotto solo su una determinata categoria di soggetti, non devono essere generalizzati. Il rapporto con il sonno è altamente individualizzato. Un periodo di insonnia non dove allarmare, anche perchè potrebbe essere legato a delle preoccupazioni passeggere e basta ripristinare i ritmi sonno-veglia per ripristinare di conseguenza anche la salute del cervello
Saranno necessarie ulteriori ricerche per determinare la causa e l'effetto delle forme di demenza più gravi e il legame con la qualità del sonno. Gli studi hanno dimostrato che coinvolgere il cervello imparando nuove abilità, mantenendosi emotivamente sani con forti reti sociali e dormire bene, sono comportamenti sufficienti per mantenere in salute il nostro cervello. In ogni caso, se si ha l'abitudine di dormire troppo o se il periodo di insonnia si prolunga oltre misura, è bene consultare un medico che consiglierà di effettuare i dovuti esami clinici per fugare ogni sospetto.
Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.
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