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Dormire troppo può essere rischioso, ecco perché secondo un nuovo studio

Dormire troppo o troppo poco non va bene, ecco per quale motivo

Dormire troppo può essere rischioso, ecco perché secondo un nuovo studio
Dormire troppo può essere rischioso, ecco perché secondo un nuovo studio (Foto Pixabay)

Dormire troppo può essere rischioso, ecco perché secondo un nuovo studio: tutti i dettagli

Una buona notte di sonno è importante per molte ragioni. Aiuta il nostro corpo a ripararsi e funzionare come dovrebbe, ed è collegato a una migliore salute mentale e a un minor rischio di molte condizioni di salute, tra cui malattie cardiache e diabete. È stato anche dimostrato che non dormire a sufficienza è legato al declino cognitivo e a condizioni come il morbo di Alzheimer. Ma dormire troppo può essere rischioso, come ha scoperto uno studio recente. I ricercatori della Washington University School of Medicine hanno pubblicato un documento che indica che, proprio come dormire troppo poco, anche dormire troppo può essere collegato al declino cognitivo. Leggi anche: Morso da pipistrello, muore alcune settimane dopo a causa di una malattia infettiva: ecco dove è accaduto

La ricerca

Il team di ricercatori voleva sapere quanto sonno fosse legato al deterioramento cognitivo nel tempo. Per fare ciò, hanno esaminato in media 100 anziani tra la metà e la fine degli anni ’70 e li hanno monitorati per un periodo compreso tra quattro e cinque anni. Al momento del loro studio, 88 persone non mostravano alcun segno di demenza, mentre 12 mostravano segni di deterioramento cognitivo (uno con demenza lieve e 11 con lo stadio pre-demenza di decadimento cognitivo lieve). Durante lo studio, ai partecipanti è stato chiesto di completare una serie di test cognitivi e neuropsicologici comuni per cercare segni di declino cognitivo o demenza. I loro punteggi di questi test sono stati poi combinati in un unico punteggio, chiamato punteggio Preclinical Alzheimer Cognitive Composite (PACC), come riporta sciencealert.com. Da leggere anche Green Pass, sospeso l’obbligo di Green Pass al parlamento Europeo: i dettagli

Il sonno

Il sonno è stato misurato utilizzando un dispositivo per encefalografia a elettrodo singolo (EEG), che i partecipanti indossavano sulla fronte, per un totale di quattro-sei notti. Questo EEG ha permesso ai ricercatori di misurare con precisione l’attività cerebrale, che avrebbe detto loro se qualcuno dormiva o meno (e per quanto tempo) e quanto era riposante quel sonno. Sebbene il sonno sia stato misurato solo in un periodo durante lo studio, questo ha comunque fornito al team di ricerca una buona indicazione delle normali abitudini di sonno dei partecipanti. Quando il sonno viene monitorato dalla seconda notte in poi è una buona rappresentazione delle normali abitudini di sonno di una persona. Leggi anche: Mani fredde e intorpidite? Potrebbero indicare la presenza di questo disturbo

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I risultati

I ricercatori hanno anche preso in considerazione altri fattori che possono influenzare il declino cognitivo, tra cui l’età, la genetica e se una persona aveva segni delle proteine ​​beta-amiloide o tau, che sono entrambe legate alla demenza. Nel complesso, i ricercatori hanno scoperto che dormire meno di 4,5 ore e più di 6,5 ore a notte, insieme a un sonno di scarsa qualità, era associato al declino cognitivo nel tempo. È interessante notare che l’impatto della durata del sonno sulla funzione cognitiva era simile all’effetto dell’età, che è il più grande fattore di rischio per lo sviluppo del declino cognitivo.

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Valerio Fioretti

Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.

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