Nelle ultime settimane i casi si sono moltiplicati soprattutto nel nord Italia: ecco come si trasmette
E’ sempre più preoccupante la situazione in Italia dopo la crescita significativa del numero di infezioni da West Nile, la cosiddetta febbre del Nilo. Dall’inizio di giugno il numero dei casi che sono stati segnalati ha raggiunto le 144 unità. Solo nell’ultima settimana, i nuovi casi registrati sono stati 50 casi con una crescita netta del 53%. Una epidemia che sta colpendo prevalentemente le regioni del Nord Italia, mentre i casi al sud sono ancora pochissimi.
Il report dell’ISS
Complessivamente, secondo i dati diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità, sono stati registrati 10 decessi, di cui 6 in Veneto, 2 in Piemonte, uno in Lombardia e uno in Emilia Romagna. Il report dell’Iss parla di 87 casi in cui è stata manifestata una sintomatologia neuro-invasiva, mentre altri 33 pazienti hanno presentato solo febbre. Numerosi i casi registrati soprattutto tra i donatori di sangue: ben 23 contagiati. La direzione generale della Prevenzione del ministero della Salute, ha emesso una circolare denominata “Prevenzione, sorveglianza ed interventi in risposta alla circolazione dei virus West Nile e dell’Usutu” in cui si fa il punto della situazione relativamente alla mappa dei contagi in Italia.
Le regioni più colpite
Le regioni maggiormente coinvolte dai casi di infezione da West Nile sono l’Emilia Romagna, il Veneto, il Piemonte, la Lombardia, la Sardegna e il Friuli Venezia Giulia. Nella Lombardia, le province meno colpite sono al momento Monza, Lecco, Bergamo e Sondrio. Confermati, nella regione lombarda, 5 casi neuro-invasivi (di tipo più grave), su 12 pazienti contagiati. Per quanto concerne la mappa dei casi più gravi, 22 sono stati registrati in Emilia Romagna, 50 in Veneto, mentre in Piemonte i casi gravi sono stati complessivamente 8. CONTINUA A LEGGERE…
I soggetti a rischio
I casi gravissimi sono davvero marginali e rappresentano l’1% del totale delle persone infette. Nella sua forma più grave, questa infezione colpisce l’intero sistema nervoso centrale (cervello e midollo spinale) e le meningi, causando encefaliti, meningiti e forme acute di poliomielite West Nile. I soggetti più a rischio sono anziani e immunodepressi. Il virus si diffonde sostanzialmente mediante la puntura di zanzara. La zanzara, a sua volta, si contagia dopo aver punto un uccello infetto, infatti il virus West Nile viene incubato dai volatili. Uno dei veicoli di trasmissione è la trasfusione di sangue da donatori infetti.
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