
L’Orfoglipron prodotto dalla Eli Lilly avrebbe un meccanismo d’azione analogo alla semaglutine ma con un minore impatto
Sarà pronto entro il 2026 e potrebbe davvero cambiare in meglio la vita di coloro che ogni giorno combattono con i chili in eccesso. Si tratta del farmaco Orforglipron che l’azienda farmaceutica Eli Lilly and Company sta sperimentando in questi mesi e i cui studi di Fase 3 stanno per essere completati. Se tutto dovesse andare secondo i piani dell’azienda farmaceutica, questo farmaco potrebbe avere un successo commerciale senza precedenti anche perchè risulterebbe ben tollerato e quindi sicuro per i pazienti.
Si prevede un grande successo di vendite
Il farmaco non ha ancora ricevuto l’approvazione da parte delle autorità sanitarie competenti come FDA ed EMA, ma presto potrebbe ottenerlo e invadere il mercato. L’azienda si aspetta un enorme successo commerciale come ne è prova il fatto che la stessa Eli Lilly ha predisposto nei suoi bilanci finanziari circa 550 milioni di dollari in “inventario pre-lancio”. Potrebbe addirittura diventare una soluzione molto più a portata di mano dei farmaci a base di Semaglutide o di Tirzepatide che oggi vengono prescritti solo ad una determinata categoria di pazienti affetti da grave obesità conclamata.
Come agisce
Come avviene per la Semaglutide, anche Orfoglipron ha un meccanismo d’azione analogo poiché è un agonista del recettore GLP-1. Anche se si lega recettore GLP-1 non ha una struttura simile al GLP-1 endogeno, cioè quello prodotto dal nostro organismo. A differenza della Tirzepatide, il farmaco che la Eli Lilly sta sperimentando non coinvolgerebbe un secondo recettore. Insomma, avrebbe un impatto minore sul nostro organismo e presenterebbe minori rischi anche se l’ultima parola spetterà, come sempre alle autorità preposte, FDA ed EMA.
Lo studio pubblicato su una prestigiosa rivista
A confermare l’efficacia di questo farmaco è stato lo studio denominato “Daily Oral GLP-1 Receptor Agonist Orforglipron for Adults with Obesity” pubblicato sul The New England Journal of Medicine. In soli sei mesi questo farmaco avrebbe ridotto fino a quasi il 13 percento del peso dei pazienti mentre al nono mese si è arrivati circa il 15 percento in media. Dati davvero promettenti che potrebbero consentire a milioni di persone di coronare il sogno di avere un fisico snello con pochi sacrifici e senza diete stringenti e stressanti.
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