Il Green Pass potrebbe essere eliminato ma solo gradualmente a partire dal 31 marzo: ecco l’intervista di Sileri
Continua a tenere banco la querelle sulla possibile eliminazione delle restrizioni anti-covid e del discusso Green Pass dopo il 31 marzo. In seno alle forze politiche si è aperto un ampio dibattito sulla possibilità di eliminare gradualmente la tessera verde e sui tempi di allentamento delle misure, così come ha confermato in un’intervista concessa al quotidiano “Il Tempo” il Sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri. “Come sempre – ha dichiarato Sileri nell’intervista al Tempo – si deciderà ascoltando la scienza e valutando i dati epidemiologici e i suggerimenti del Comitato Tecnico Scientifico: è un metodo di lavoro che sinora ha funzionato e non vedo la necessità di modificarlo”.
Sileri sulla questione dei profughi
Sileri ha evidenziato inoltre il miglioramento della situazione epidemiologica in Italia. Un miglioramento che porterà alla graduale rimozione delle misure di contenimento. Il noto politico pentastellato è anche intervenuto sulla spinosa questione dei profughi ucraini non vaccinati. Il sottosegretario ha ricordato che in totale i profughi sono diecimila: “Vedremo nei prossimi giorni se il flusso aumenterà e di quanto” ha dichiarato Sileri. “A tutti i profughi in arrivo in Italia – ha spiegato ancora il sottosegretario alla Salute – verrà fatto il tampone e verrà offerta la vaccinazione o il richiamo oltre ovviamente alla accesso completo ai servizi del nostro sistema sanitario”.
Il trattamento per i profughi ucraini
Il sottosegretario Sileri ha anche spiegato che a tutti i profughi ucraini verrà assegnato un codice STP (Straniero Temporaneamente Presente) che consentirà di registrarsi non solo per la vaccinazione ma anche per la vaccinazione di base poco utilizzata in Ucraina. Sìleri ha anche evidenziato che il sistema sanitario curerà queste persone allo stesso modo con cui sono normalmente curati i cittadini italiani, poiché i rifugiati godono dei medesimi diritti e gli stessi doveri che tutti i cittadini italiani compreso la necessità del Green pass per lavorare o per svolgere attività al chiuso e all’aperto. CONTINUA A LEGGERE..
Le critiche della Gismondo
Negli ultimi giorni aveva scatenato polemiche l’ipotesi paventata di un diverso trattamento tra cittadini extraeuropei e italiani sul possesso del Green pass. Soprattutto la microbiologa Maria Rita Gismondo aveva giudicato “folle”, l’ipotesi di discriminare gli over 50 italiani che per presentarsi sul posto di lavoro dovranno ancora esibire la Certificazione Verde a differenza dei cittadini extra UE. La Gismondo aveva giudicato “assurda” l’ipotesi della resistenza di questi “paletti” e limitazioni nei confronti dei cittadini italiani.
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