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Emergenza Covid, dal 7 aprile si torna a scuola ma in Campania molti sindaci si oppongono

Dal 7 aprile si tornerà alla didattica in presenza, ma alcuni sindaci della Campania stanno emettendo ordinanze per opporsi al decreto Draghi

Emergenza Covid, dal 7 aprile si torna a scuola ma in Campania molti sindaci si oppongono
Dal 7 aprile si torna in classe (foto: Pixabay)

Ecco quali sono i sindaci dei comuni della Campania che si sono opposti al ritorno alla didattica in presenza

Tutto pronto per il ritorno in classe dopo la lunga pausa. Già da mercoledì 7 aprile tutti gli studenti faranno ritorno in classe anche se vanno registrati i “mal di pancia” di molti sindaci dei comuni della Campania che si sono detti disposti a scendere sul piede di guerra contro questa decisione. La decisione presa dal governo Draghi è risultata indigesta ad alcuni sindaci della Campania (ancora in zona Rossa), che hanno contestato aspramente il contenuto del decreto che istituisce il ritorno alla didattica in presenza dal 7 al 30 aprile. Da leggere anche Coronavirus,la variante giapponese resiste ai vaccini? Ecco la verità. 

In arrivo nuovi attriti fra enti locali e governo?

L’elenco dei primi cittadini riottosi parte dal sindaco di Parete, un comune del casertano, per proseguire con i sindaci di piccoli comuni irpini fra i quali Montemiletto, Avella, Serino e Santa Lucia di Serino. Sono già pronte le ordinanze per opporsi alla didattica in presenza. Una posizione che produrrà nuovi attriti fra governo ed amministrazioni locali. Non meno scalpore ha destato anche la posizione del governatore della Puglia Emiliano, autore di un’ordinanza che consente alle famiglie pugliesi di formulare la richiesta per la didattica digitale integrata. Un esempio che potrebbe seguire anche il governatore della Campania, Vincenzo De Luca.

Le deroghe previste

Va detto che non sono ammissibili le ordinanze più restrittive del decreto Draghi anche se in casi di eccezionale e straordinaria necessità legati all’esplosione di nuovi focolai di diffusione del virus SARS-CoV-2, ogni sindaco può decidere in autonomia di vietare la didattica in presenza. Ecco perchè molti sindaci hanno deciso di recente di emettere le ordinanze in deroga «sentite le competenti autorità sanitarie». Questa è stata la decisione presa dal sindaco Massimiliano Minichiello di Montemiletto, ma anche dal sindaco di Serino, Vito Pelosi.

Cosa prevede il decreto del governo

L’attuale situazione non mancherà di innescare nuove polemiche e nuovi attriti tra governo nazionale e governatori come già accaduto in precedenza. Il decreto legge approvato dal governo l’1 aprile, ha stabilito che per le regioni in zona rossa il rientro in classe sarà solo parziale, cioè fino alla prima classe delle secondarie di primo grado mentre per le altre classi le lezioni proseguiranno a distanza. Per quanto concerne le regioni in zona arancione le lezioni si terranno in presenza. Questo varrà per gli alunni fino alla classe terza delle secondarie di primo grado, superiori in presenza dal 50 al 75%. Il governo però sta puntando al rientro in classe per tutti gli alunni d’Italia e presto potrebbero arrivare nuove disposizioni compatibilmente con l’andamento della curva dei contagi.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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