Emergenza Covid, Sileri: "Non ci saranno chiusure generalizzate"

Emergenza Covid, Sileri: "Non ci saranno chiusure generalizzate". Ecco tutti i dettagli

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Emergenza Covid, Sileri: “Non ci saranno chiusure generalizzate"

In questo momento, un lockdown di 4 settimane non sarebbe utile per il nostro paese. Queste sono state le parole di Pierpaolo Silieri, Senatore di M5S e sottosegretario alla Salute, al programma Agorà di Rai 3, condotto da Luisella Castamagna. Le morti per Covid che ci sono state fino ad ora, circa 100 mila, sono un dato importante e fanno male, ma al momento non servirebbe un lockdown generalizzato, ma un rafforzamento delle restrizioni visto che, nel nostro paese, le varianti di questo virus circolano più che in altri. Leggi anche: Coronavirus, arriva il nuovo decreto: Pasqua in lockdown e nuovi parametri per le zone rosse? Ecco tutti le novità

Sileri: rafforzare le restrizioni in alcune aree del Paese

Secondo Sileri sarebbe assolutamente necessario rafforzare le restrizioni in alcune aree del Pase, soprattutto laddove le varianti circolano di più rispetto ad altre e dove vi è una maggiore pressione nei reparti ospedalieri. Non deve essere, quindi, penalizzata anche la parte dell'Italia dove la situazione resta sotto controllo, come al momento la Sardegna. Al momento sembrerebbe inutile anche rafforzare le restrizioni il sabato e la domenica perché sono i giorni in cui le persone escono di più. Per Sileri, prima di arrivare alla chiusura, sarebbe necessario intensificare i controlli per evitare gli assembramenti. Si sta facendo l'errore di paragonare questo momento a quello di Natale, ma il paragone non può essere fatto visto che le persone per le festività natalizie uscivano per fare shopping e comprare i regali. Adesso non vi è questa esigenza, quindi, è inutile mettere in atto le stesse regole di Natale. COVID-19, IL NOTO VIROLOGO AVVERTE: “INDOSSEREMO LE MASCHERINE FINO ALL'ESTATE"

Sileri sui vaccini

Il numero delle vaccinazioni deve essere ampliato, questa è una richiesta che Sileri sta facendo già da diverso tempo. Bisognerebbe utilizzare una sola dose nell'immediato per coprire il maggior numero di cittadini, qualsiasi sia il tipo di vaccino. Secondo il sottosegretario Sileri, sarebbe questa, quindi, la strategia migliore da mettere in atto in questo momento, in quanto circa 1,5 milioni di dosi di vaccino sono ferme all'interno dei frigoriferi nell'attesa della seconda dose in questo momento. CORONAVIRUS, POSSIBILE NUOVA SUPER ZONA ROSSA NAZIONALE? ECCO TUTTI I DETTAGLI

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Prima e seconda dose

Diversi studi scientifici hanno messo in evidenza che già la prima dose è in grado di donare un'immunizzazione sufficiente a proteggere dalla forma più grave della malattia. Attualmente, sarebbe meglio ritardare di 2 o 3 settimane la somministrazione della seconda dose per procedere in maniera più veloce.

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In arrivo più consegne?

Questo, ovviamente, sempre contando sulle consegne che dovranno essere sempre maggiori, soprattutto nel mese di aprile. Mettendo in pratica questa strategia sarà possibile proteggere la fascia più fragile della popolazione e i ricoveri in ospedale verrebbero ridotti drasticamente.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.