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Emorragia cerebrale, se stai avendo questi sintomi devi subito allarmarti

L'emorragia cerebrale è una condizione neurologica acuta che è caratterizzata dall'improvvisa fuoriuscita di sangue all'interno del cranio. Ecco i sintomi indicati da "Fondazioneveronesi.it"

Emorragia cerebrale, se stai avendo questi sintomi devi subito allarmarti
Emorragia cerebrale, se stai avendo questi sintomi devi subito allarmarti. Fonte foto: pixabay.com

Che cos’è l’emorragia cerebrale?

Quando si parla di emorragia cerebrale – secondo quanto riportato da “Fondazioneveronesi.it” – si fa riferimento ad una condizione neurologica acuta che è caratterizzata dall’improvvisa fuoriuscita di sangue all’interno del cranio, con conseguente versamento che si può realizzare nello spazio subdurale, nel parenchima cerebrale, nelle cavità ventricolari o negli spazi subaracnoidei.

Emorragia cerebrale, quali sono i sintomi?

L’emorragia cerebrale presenta dei sintomi che si manifestano in modo piuttosto chiaro e variano a seconda della sede e dell’entità del sanguinamento. Come riportato da “Fondazioneveronesi.it”, tra i segnali che non occorre sottovalutare vi è certamente un forte e improvviso mal di testa, accompagnato da un senso di nausea e vomito. A questi sintomi, inoltre, se ne possono aggiungere anche altri: ad esempio disturbi nel linguaggio, nella coordinazione o respiratori, emiparesi e crisi epilettiche. Nel momento in cui si verifica l’emorragia cerebrale, si viene a generare una forte compressione dei tessuti cerebrali, con limitato apporto sanguigno e tutto ciò causa un incremento della pressione intracranica. La conseguenza di questo quadro clinico può portare allo svenimento, al coma, fino alla morte.

Emorragia cerebrale, risulta fondamentale intervenire il prima possibile

Dunque, abbiamo evidenziato quali sono i sintomi che possono segnalare l’emorragia cerebrale. In tal senso, inoltre, va sottolineato anche che la sintomatologia può peggiorare in maniera progressiva oppure può presentare un’evoluzione molto più rapida. In ogni caso si tratta di un evento grave e per questo motivo è fondamentale che si intervenga nel minor tempo possibile.

Emorragia cerebrale, la diagnosi

Per procedere alla diagnosi di emorragia cerebrale – secondo quanto riportato da “Pazienti.it” – chi lamenta i sintomi che abbiamo elencato in precedenza deve sottoporsi innanzitutto ad una Tac cerebrale o risonanza magnetica, assolutamente necessarie per verificare l’eventuale presenza di lesioni di natura neurologica, accertandone anche la gravità. Inoltre, il paziente è chiamato a sottoporsi anche ad un esame della vista per evidenziare l’eventuale gonfiore del nervo ottico, oltre che ad una puntura lombare. Quest’ultima va realizzata per stabilire se vi è o meno la presenza di sangue nel liquido cerebro-spinale. Infine, il paziente sarà chiamato a sottoporsi ad un’angiografia cerebrale, con l’obiettivo di realizzare un’indagine dettagliata sulla morfologia dei vasi sanguigni.

Emorragia cerebrale, come limitare i rischi?

Allo stato attuale non vi sono procedure in grado di prevenire lo sviluppo di un’emorragia cerebrale. Esistono però alcuni comportamenti che – secondo quanto riportato da “Pazienti.it” – possono consentire di limitare i rischi legati ad emorragie cerebrali già presentatesi o a rischio di manifestazione. In tal senso, è importante seguire alcune regole:

– Controllare frequentemente la pressione arteriosa
– Condurre uno stile di vita sano: non fumare, non fare uso di droghe e limitare il consumo di bevande alcoliche
– Realizzare un intervento chirurgico per ridurre la possibilità di futuri sanguinamenti
– Condurre una terapia farmacologica prescritta da un medico specialista.

Emorragia cerebrale, quanti casi si registrano in Italia?

In Italia, ogni anno – secondo quanto riportato da “Fondazioneveronesi.it”, i casi registrati di emorragia cerebrale per via della rottura di aneurismi intracranici oscillano tra i 5000 e i 7000, con il tasso di mortalità che risulta essere del 30%. Ad essere maggiormente colpite sono le donne e in entrambi i sessi l’incidenza massima si verifica nella fascia d’età tra i 50 e i 59 anni. Di anno in anno, invece, varia la quota legata alle emorragie provocate da un trauma.

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Nunzio Corrasco

Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.

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