L’allarme è stato lanciato dai giornalisti di Bureau of Investigative Journalism, Stat, Politico e dal Fatto Quotidiano
Per diversi anni circa 70 mila bambini affetti da cancro sono stati curati con farmaci chemioterapici di bassissima qualità e di scarsa efficacia. E’ questo l’allarme che da tempo è stato lanciato dai giornalisti di Bureau of Investigative Journalism, Stat, Politico e Fatto Quotidiano, per richiamare l’attenzione dell’Oms e del ministero della Salute su 12 marche indiane e cinesi di farmaci pericolosi per i quali le autorità non hanno ancora preso alcuna decisione.
L’impegno del ministro della Salute
Adesso però il ministro Schillaci, il Ministro della Salute in carica, sembra intenzionato ad attivarsi
rimettendo mano ad un decreto ministeriale del 1997 (D.M.-11-febbraio-1997) che permette all’Italia di importare farmaci non autorizzati che possono essere anche impiegati negli ospedali senza la necessità dei dovuti controlli da parte dell’Agenzia nazionale del farmaco (Aifa). E’ per questa ragione che oltre 15 ospedali italiani e 7 aziende sanitarie hanno somministrato ai piccoli pazienti affetti da tumore il Celginase, uno dei 12 farmaci di scarsa qualità utilizzati in Italia e anche in altri paesi europei.
Cosa è stato dimostrato
La pessima qualità di questi farmaci è stata dimostrata da sette studi scientifici internazionale che ne hanno attestato, in determinati casi, anche la contaminazione da batteri. Questi farmaci sono stati realizzati con asparaginase, un enzima che viene estratto dal batterio Escherichia Coli. Questo enzima è eficace per curare i pazienti affetti da Leucemia Linfoblastica Acuta (Lla), il cancro più diffuso nei bambini. I farmaci a base di questo enzima prodotti dalle principali case farmaceutiche costano circa 2.500 euro a fiala mentre quelli prodotti in oriente costano solo 20 euro.
Gli ospedali hanno interrotto la somministrazione
In seguito alla pubblicazione dell’inchiesta sul caso italiano, la maggior parte degli ospedali e delle strutture sanitarie hanno deciso di interrompere l’importazione di questo farmaco, anche se a livello normativo, in linea teorica, gli ospedali hanno facoltà di importare farmaci non autorizzati, da qualunque parte del mondo, senza la mediazione e controlli dovuti da parte dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa). Il Ministero della Salute sta adesso valutando l’opportunità di rivedere la normativa sull’importazione di farmaci non autorizzati per evitare che possano ripetersi situazioni analoghe. Su questo tema è intervenuto pesantemente Gregory Reaman, il direttore scientifico del National Cancer Institute negli Usa, che ha invitato i governo ad intervenire tempestivamente: “Si tratta di bambini già malati e potenzialmente in grado di essere curati – ha spiegato Reaman – eppure vengono somministrati loro farmaci al di sotto degli standard”.
Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.