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Febbre del Nilo in Veneto: scoperto un cluster di zanzare infette

Il cosiddetto virus West Nile era stato già riscontrato nel territorio già a partire dal 2008, ma è stato sempre tenuto sotto controllo

Febbre del Nilo in Veneto: scoperto un cluster di zanzare infette
Febbre del Nilo - Foto pixaBay

In Veneto cresce l’allarme per la febbre del Nilo: i dettagli

Il Veneto è alle prese con una situazione che può rivelarsi potenzialmente pericolosa. Infatti, il virus della febbre del Nilo inizia a preoccupare a causa di una vera e propria invasione di zanzare infette. La situazione va monitorata passo dopo passo. In realtà il cosiddetto virus West Nile è stato riscontrato nel territorio già a partire dal 2008, ma è stato sempre tenuto sotto controllo grazie a trappole anti-zanzare e disinfestazioni periodiche. Provoca solo raramente sintomi di una certa entità, ma un cluster simile non può essere trascurato. Il cluster viene comunque intercettato grazie all’aiuto di apposite trappole che impediscono alle zanzare di far del male agli esseri umani.

Il precedente del 2018

Nel 2018, la cosiddetta Febbre del Nilo ha provocato 18 morti. Da quell’anno in poi, è stata gestita in maniera accurata, con un’analisi attenta delle sue cause. In base a vari studi, è stato scoperto che i primi portatori del virus sono gli uccelli selvatici, che hanno contagiato le zanzare per via sanguigna. Quindi, gli insetti hanno trasmesso il virus anche ad altre specie a causa del riscaldamento globale. Ed ecco che la condizione va tenuta sempre sotto monitoraggio.

I Sintomi

A partire dal 2018, il Veneto ha così evitato che il virus potesse proliferarsi con una certa facilità grazie all’ausilio di apposite trappole, unite a una disinfestazione ben radicata. Per fortuna, la Febbre presenta ben pochi sintomi nell’80% dei casi e può essere controllata a dovere. Solo due pazienti su dieci vengono coinvolti da emicrania, febbre, vomito e nausea, fino a dover fare i conti con alcune esplosioni cutanee. La patologia si aggrava nell’1% delle circostanze, con il rischio di subire convulsioni, paralisi temporanee o addirittura la morte. CONTINUA A LEGGERE…

Come si cura

Ad oggi, la Febbre del Nilo può essere curata mediante un’apposita terapia all’insegna di antidolorifici e iniezioni di liquidi in endovena. Per prevenire qualsiasi degenerazione, i cittadini veneti sono stati invitati dai rispettivi sindaci a scongiurare l’uso di qualsiasi larvicida biologico, oltre a evitare di lasciare acqua stagnante su balconi e terrazze. Secchi e bacinelle vanno svuotati a cadenza quotidiana e i sottovasi vanno capovolti con elevata frequenza, senza dimenticare i repellenti contro le zanzare.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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