Febbre emorragica Crimea-Congo, scoperto il primo caso in Europa
Quest’anno è già stato scoperto il primo caso di febbre emorragica Crimea-Congo, conosciuta anche con il nome di Cchf, una malattia poco conosciuta ma molto pericolosa. Il paziente è un uomo di mezza età residente in Spagna: allarmato dai primi sintomi della malattia, si è recato in ospedale dove gli specialisti hanno capito abbastanza velocemente di quale patologia si trattasse. Prima è stato stabilizzato in ospedale, poi è stato trasportato in un altro luogo per essere isolato e curato: la preoccupazione degli esperti, infatti, è che il contagio si estenda e che possa crearsi una vera e propria epidemia.
I sintomi
La febbre emorragica Crimea-Congo è una patologia molto grave, endemica in alcuni Paesi del mondo come quelli che si trovano a sud del 50º parallelo Nord ma anche altri come il Medioriente, i Balcani e l’Africa. Si tratta di una malattia molto pericolosa, che ha una mortalità altissima (40% dei casi) e che presenta dei sintomi molto ben riconoscibili. Il più tipico è il sanguinamento dagli occhi, segno anche che la patologia è in fase evolutiva avanzata, ma ce ne sono anche altri come febbre alta, spossatezza, nausea, vomito, dolori al collo e alla testa, fino ad arrivare ad ematomi su tutto il corpo e allucinazioni.
Come si trasmette?
La Cchf, a differenza di altri virus come ad esempio il Coronavirus, si trasmette non per via aerea ma attraverso la puntura diretta di una zecca oppure attraverso il contatto e il consumo con animali che sono stati contagiati a loro volta dal virus. Il pericolo non cessa se l’animale è stato ucciso e macellato per il consumo alimentare, quindi occorre fare molta attenzione. Inoltre, purtroppo in Italia ogni anno si fa poca prevenzione in tal senso perché si considera la febbre emorragica Crimea-Congo molto meno pericolosa rispetto ad altre patologie come West Nile oppure il Chikungunya virus, non certo per la mortalità ma per l’incidenza dei casi.
CONTINUA A LEGGERE
Il periodo di incubazione
La Cchf ha una periodo di incubazione variabile: nel caso di un morso da zecca, di solito i sintomi si manifestano entro 1/3 giorni dal contatto e comunque non oltre i 9, mentre se si viene a contatto con un animale infetto, l’incubazione è di 5/6 giorni fino ad un massimo di 13. Purtroppo non esiste un vaccino né una cura specifica: chi viene contagiato è trattato con antivirali in quantità variabile alla gravità del caso. I sintomi più gravi della malattia si manifestano dopo circa 5 giorni dalla prima febbre ma lo stato di salute del paziente peggiora velocemente fino a condurlo addirittura alla morte nel giro di due settimane.
Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.