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Febbre Oropouche in Italia: ecco di cosa si tratta e quali sono i sintomi

Febbre Oropouche, in Italia il primo caso d'Europa. Cos'è e come si trasmette, quali sono i sintomi per riconoscerla.

Febbre Oropouche in Italia: ecco di cosa si tratta e quali sono i sintomi
Febbre, immagine di repertorio. Fonte foto: pixabay.com

Febbre Oropouche in Italia

Il primo caso di Febbre Oropouche in Europa, è stato registrato in Italia, nel Veneto. Essa è causata da un virus diffuso normalmente nella regione amazzonica, A diagnosticare la malattia il Dipartimento di malattie infettive tropicali e Microbiologia dell’Irccs Sacro Cuore Don Calabria di Negrar. La paziente è stata recentemente nella regione tropicale caraibica. L’Irccs in una nota informa che il caso è stato già segnalato alle autorità sanitarie e all’Asl di competenza della Regione Veneto, nonché ai servizi di informazione e monitoraggio internazionali.Il virus è stato isolato nel laboratorio ad alto livello di biosicurezza Bsl3 del Dipartimento, primo passo per poter sviluppare test diagnostici specifici e studi sulla capacità di veicolare il virus da parte dei potenziali vettori – zanzare e moscerini – diffusi anche da noi.E’ quanto riportato dall’agenzia Adnkronos.

Cos’è la Febbre Oropouche e come si trasmette

Federico Giovanni Gobbi, direttore del Dipartimento di malattie infettive, tropicali e Microbiologia dell’Irccs di Negrar ha detto: “La febbre Oropouche è causata dall’omonimo virus (Orov), scoperto nel 1955 nel sangue di un lavoratore forestale di Trinidad e Tobago. Ciò che è più rilevante è che si tratta di un virus che viene trasmesso all’uomo dalle punture di insetti, in particolare moscerini e zanzare”.

I sintomi del virus

La sintomatologia della febbre Oropouche è la classica che caratterizza altre febbri virali tropicali, come spiegano gli esperti dell’irccs Sacro Cuore Don Calabria di Negrar. “I sintomi si manifestano di solito dopo 3-8 giorni dalla puntura dell’insetto vettore, dice Concetta Castilletti, responsabile dell’Unità di Virologia e Patogeni emergenti dell’Irccs, e sono in gran parte sovrapponibili a quelli di altre febbri virali tropicali come Dengue, Zika o Chikungunya: febbre alta, oltre i 39° C, con mal di testa, dolore retrorbitale, malessere generale, mialgia, atralgia, nausea, vomito e fotofobia“. L’esperta precisa anche che sono stati registrati rari casi di interessamento del sistema nervoso centrale, come meningite ed encefalite. Nel 60% circa dei casi, dopo la prima fase acuta, i sintomi si ripresentano, in forma lieve, di solito da due a dieci giorni, ma anche dopo un mese dalla prima comparsa“.

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Carmine Orlando

Classe 1971, da oltre un decennio svolgo il lavoro di redattore web. Ho collaborato con molti siti ed essendo una persona poliedrica mi sono occupato di svariati argomenti, dall'astrologia alla salute, dalla politica al fisco, dalla tv allo sport. Ma mi diletto anche nella stesura di articoli di terremoti, astronomia, cronaca, tecnologie e lotterie. Adoro scrivere ma anche leggere.

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