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Fibromialgia, attenzione a questo sintomo che si presenta di notte

Fibromialgia: di cosa si tratta, la sintomatologia con un sintomo particolare, la diagnosi e le cure.

Fibromialgia, attenzione a questo sintomo che si presenta di notte
Foto Pexels.com

Fibromialgia, ecco quali sono i sintomi

La fibromialgia è una sindrome che si manifesta con dolore intenso a muscoli, legamenti e tendini e che colpisce circa 1 milione e mezzo-2 milioni di italiani. Questa malattia è invalidante e difficile da diagnosticare, perché ha una sintomatologia simile ad altre condizioni cliniche. Quindi, come si fa a capire se si soffre di fibromialgia? E soprattutto, c’è una cura? A queste domande, risponde la dottoressa Eleonora Bonacci, reumatologa dell’Unità Operativa di Riabilitazione del Policlinico San Marco, di Smart Clinic “Le due torri” e Smart Clinic Oriocenter, come riporta il sito grupposandonato.it.

Cos’è la sindrome fibromialgica e i suoi sintomi

La parola fibromialgia vuol dire dolore nei muscoli e nelle strutture connettivali fibrose. Questa condizione viene definita sindrome poiché esistono segni e sintomi clinici che sono presenti in contemporanea e possono essere tra gli altri:

  • colon irritabile;
  • disturbi del sonno
  • bruciore intimo;
  • dolori muscolari diffusi;
  • “fibro-fog” (difficoltà a concentrarsi e ad effettuare semplici elaborazioni mentali);
  • stanchezza cronica.

Poi c’è un sintomo particolare a cui fare attenzione perché si presenta di notte: disturbi del sonno.

La diagnosi

E’ molto complicato diagnosticare una fibromialgia, questo perché molti sintomi non sono specifici, quindi, sono comuni ad altre malattie muscoloscheletriche, endocrine o neurologiche, che vanno escluse attraverso una raccolta dettagliata della storia del paziente, una visita approfondita e l’esecuzione di test diagnostici mirati.

E’ possibile confondere la sindrome fibromialgica con la Sclerosi Multipla. Però, c’è da sottolineare che quest’ultima malattia neurologica presenta criteri diagnostici ben definiti e che presenta oltre a dolori e affaticamento, anche sintomi più specifici, come: formicolii, alterazioni della vista e della parola, disturbi della coordinazione, debolezza muscolare di gambe e braccia. La SM si può diagnosticare con una risonanza magnetica al cervello e una puntura lombare.

Test diagnostici specifici per la fibromialgia non esistono, quindi, si tratta di una diagnosi di esclusione. Inoltre, la sindrome fibromialgica può anche essere secondaria ad altre patologie sistemiche, quali malattie autoimmuni, endocrinologiche o oncologiche. Lo specialista di riferimento è il reumatologo, data la difficoltà del procedimento diagnostico. Prima si effettua la diagnosi, prima si inizia la cura più adatta.

Le cure

La fibromialgia è una patologia cronica, quindi, non si guarisce, ma dopo la diagnosi si imposta un percorso terapeutico che parte dall’educazione del paziente. Le terapie per chi soffre di questa sindrome sono differenti e personalizzate. Di recente un gruppo di studio internazionale costituito da esperti ha elaborato una serie di raccomandazioni per la gestione di questa difficile patologia.

  • La prima raccomandazione è informare in maniera esaustiva il paziente sulla malattia.
  • Il secondo punto fondamentale è che la strategia terapeutica iniziale che deve essere di tipo non farmacologico e l’approccio multidisciplinare.

Le evidenze scientifiche dimostrano che la terapia più efficace è l’esercizio fisico di tipo aerobico. Risultano efficaci per ridurre la tensione muscolare anche tecniche di rilassamento (Yoga, Qi Gong, Tai Chi, Mindfulness, sedute di agopuntura).

Per quanto concerne i farmaci per controllare il dolore, in casi selezionati si possono assumere medicine che oltre a diminuire il dolore, migliorano anche la qualità del sonno ( (come quelli a base di amitriptilina, duloxetina, tramadolo, ciclobenzaprina).

Per quanto riguarda l’alimentazione, non vi sono evidenze scientifiche a favore di una dieta specifica, così come non esistono integratori alimentari che siano raccomandati per tutti i pazienti; ciò non toglie che l’alimentazione possa assumere un ruolo importante per combattere dolore e stanchezza. Alcuni pazienti trovano beneficio da una dieta latto-vegetariana che predilige i carboidrati complessi agli zuccheri semplici, l’esclusione della caffeina, la preferenza per il pesce e le carni bianche, la limitazione del consumo di alimenti raffinati e confezionati, il consumo di frutta e verdura di stagione, l’evitamento di fritti e condimenti elaborati.

E’ importante che il paziente riceva supporto psicologico.

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Carmine Orlando

Classe 1971, da oltre un decennio svolgo il lavoro di redattore web. Ho collaborato con molti siti ed essendo una persona poliedrica mi sono occupato di svariati argomenti, dall'astrologia alla salute, dalla politica al fisco, dalla tv allo sport. Ma mi diletto anche nella stesura di articoli di terremoti, astronomia, cronaca, tecnologie e lotterie. Adoro scrivere ma anche leggere.

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