Fibromialgia, ecco come riconoscerla: attenzione ai dolori diffusi e non solo. Possibili cause e diagnosi
La fibromialgia è una patologia cronica che si presenta con dolori muscolari diffusi in mancanza di infiammazione e in associazione ad altri sintomi, come l’affaticamento, disturbi del sonno, carenza di memoria e concentrazione. Non esiste una cura specifica, ma ci sono dei farmaci che possono alleviarne i sintomi e migliorare la qualità della vita, soprattutto in combinazione con un’attività fisica ben precisa. La categoria più colpita è quella delle donne adulte, sono 2 milioni di persone in Italia che soffrono di sindrome fibromialgica, come riporta il sito Humanitas.
Le cause della fibromalgia
Le cause precise dell’insorgere della fibromalgia non sono note, ma i ricercatori ipotizzano che i fattori genetici e le infezioni o traumi psico-fisici possano concorrere allo sviluppo della malattia. L’ipotesi più accreditata è che una compromissione del modo in cui il cervello processa lo stimolo doloroso, sia alla base del dolore cronico. In particolare, chi soffre di sindrome fibromialgica avrebbe una soglia del dolore più bassa del normale.
I sintomi della fibromalgia
Più precisamente, chi soffre di fibromalgia avverte un solore sordo, costante, in prevalenza muscolo-tendineo, che coinvolge più parti del corpo, spesso in maniera simmetrica. Il dolore diventa più acuto se si esercita una pressione sui punti sensibili, dove ci sono le inserzioni dei tendini. Tali punti, vengono chiamati tender points e quando la presenza del dolore è in almeno 11 di questi 18 punti, questo aiuta nella conferma della diagnosi. I sintomi possono comparire in modo graduale e aggravarsi con il tempo, oppure insorgere improvvisamente dopo un evento scatenante che può essere di origine traumatica a livello fisico, un’infezione o uno stress psicologico.
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Prevenzione, diagnosi e cura
La sindrome fibromialgica non si può prevenire, ma concorre a controllare meglio la patologia uno stile di vita corretto con attività fisica regolare e buona igiene del sonno. Per diagnosticare una fibromialgia ci si basa sulla storia clinica del paziente, sui reperti riscontrati durante la visita che prevede l’esclusione di altre malattie che possano giustificare i sintomi. Il dolore muscolare diffuso deve persistere per almeno tre mesi e in parti del corpo simmetriche, con la positività dei famosi 11 tender points confermati, e la negatività degli esami di laboratorio e strumentali. Altri sintomi, come il disturbo del sonno e dell’umore possono aiutare il medico a confermare il sospetto diagnostico.
Parlando di cura per la fibromialgia, si prevede l’assunzione di alcuni farmaci analgesici, miorilassanti e antidepressivi, almeno per controllarne i sintomi. Contestualmente, si deve seguire uno stile di vita corretto, con attività fisica regolare con percorsi di fisiochinesiterapia mirata e adattata al singolo paziente, migliore qualità del sonno, controllo del peso corporeo. In molti casi, vengono consigliati counseling psicologici e l’adozione di tecniche di rilassamento per ridurre lo stress derivante dal dolore cronico.
Classe 1971, da oltre un decennio svolgo il lavoro di redattore web. Ho collaborato con molti siti ed essendo una persona poliedrica mi sono occupato di svariati argomenti, dall'astrologia alla salute, dalla politica al fisco, dalla tv allo sport. Ma mi diletto anche nella stesura di articoli di terremoti, astronomia, cronaca, tecnologie e lotterie. Adoro scrivere ma anche leggere.