
Che cos’è la fotofobia?
Quando si parla di fotofobia si fa riferimento alla sensibilità degli occhi alla luce. Secondo quanto riportato da “Humanitas.it”, si tratta di una problematica piuttosto comune e in molti casi non risulta legata a nessuna malattia. In alcuni casi si può trattare di un disturbo temporaneo che può essere determinato ad esempio da un intervento chirurgico, mentre in altri può essere legato ad un utilizzo improprio delle lenti a contatto. In altri casi ancora, invece, la fotofobia può rappresentare l’effetto collaterale dell’assunzione di alcuni farmaci. Va aggiunto, inoltre, come forme più gravi possano costituire il sintomo di vere e proprie patologie.
La fotofobia è scatenata da ogni sorgente luminosa
La sensibilità alla luce, vale a dire l’incapacità di tollerarla, è nota come fotofobia. Secondo quanto riportato da “Pazienti.it”, quest’ultima è scatenata da ogni tipo di sorgente luminosa. Dunque, a determinarla può essere la luce solare, ma anche quella fluorescente o la luce ad incandescenza.
Fotofobia, le possibili cause oculari
Abbiamo sottolineato come nel momento in cui si parla di fotofobia, si fa riferimento all’incapacità di tollerare la luce. Le cause della fotofobia possono essere molte e – come riportato da “Pazienti.it” – si dividono in oculari e non oculari. Per quanto riguarda le prime, le cause di questo disturbo possono essere collegate alla sindrome dell’occhio secco, blefarite, cheratite o cheratocongiuntivite, abrasioni o ferite corneali, iridociclite ed uveite, papilledema, neurite ottica, albinismo oculare o degenerazioni che interessano la retina come ad esempio la distrofia dei coni o la retinite pigmentosa.
Fotofobia, le possibili cause non oculari
Come evidenziato in precedenza, la fotofobia può essere determinata da moltissime cause differenti. Prima abbiamo elencato le possibili cause oculari, ora invece occorre soffermarci su quelle non oculari. In tal senso – secondo quanto riportato da “Pazienti.it” – tra queste si devono necessariamente citare la meningite, l’emicrania, il blefarospasmo, i traumi cranici, l’emorragia subaracnoide, i tumori pituitari, oltre alla depressione.
Fotofobia, quando ci si deve rivolgere al medico
La fotofobia è un disturbo che si traduce nell’incapacità di tollerare la luce e non va assolutamente sottovalutato. Secondo quanto riportato da “Humanitas.it, è consigliabile rivolgersi al medico nel momento in cui la sensibilità alla luce risulta essere particolarmente accentuata: ad esempio se chi ne soffre deve necessariamente indossare gli occhiali da sole anche in ambienti chiusi. Inoltre, è bene rivolgersi al proprio medico quando la fotofobia risulta essere dolorosa, collegata a mal di testa o accompagnata da occhi rossi e vista appannata. Si consiglia di recarsi dal medico anche se il disturbo persiste da più di due giorni.
Fotofobia, quali sono i possibili rimedi?
Chi soffre di fotofobia – secondo quanto riportato da “Humanitas.it” – può alleviare i sintomi provando a limitare la luce diretta del sole attraverso l’utilizzo di occhiali con lenti scure, oltre alla riduzione dell’illuminazione alla quale si è esposti all’interno di ambienti chiusi. Ad ogni modo è molto importante sottolineare come nel caso in cui alla base del disturbo vi sia una malattia, allora risulta assolutamente necessario un trattamento specifico per curarla.
Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.