
Le frodi alimentari si stanno moltiplicando sempre più nonostante i controlli sempre più rigidi e le normative stringenti
Le frodi alimentari riguardano prodotti di ogni genere e di largo consumo, sia in ambito Ue che nel resto del mondo. Nonostante le normative sempre più stringenti e i rigidi controlli, le segnalazioni che vengono inviate alle autorità competenti si moltiplicano di giorno in giorno e coinvolgono prodotti che abbondano nelle nostre tavole come olio di oliva (spesso spacciato falsamente per extra vergine), carni lavorate e alimenti senza glutine. In Italia i Nuclei Antisofisticazione hanno il loro bel da fare nell’opera di sequestro di alimenti spacciato per Made in Italy o ricchi di pesticidi e altri contaminanti. Non mancano neanche i sequestri di prodotti che sull’etichetta riportano informazioni non veritiere o ingannevoli.
Il drammatico report dell’Ue
Un recente rapporto della Commissione Europea, il Knowledge Centre for Food Fraud and Quality, ha riportato 220 casi sospetti di frode alimentare solo nel mese di gennaio 2025. Un dato impressionante che conferma quanto questa piaga abbia ormai raggiunto vertici intollerabili. Queste irregolarità coinvolgono sistematicamente quei prodotti più facilmente passibili di frodi e adulterazioni come la frutta e la verdura. Non sono esenti da adulterazioni anche le spezie come pepe bianco, cardamomo e paprika provenienti dalla Turchia che spesso abbondano di ossido di etilene oltre la soglia prevista dalle normative comunitarie.
I prodotti maggiormente contraffatti
Uno dei prodotti che maggiormente è soggetto ad adulterazioni e frodi è l’olio d’oliva. In molti casi vengono riportate informazioni inesatte sulla qualità e sulle proprietà del prodotto. Anche il settore ittico è spesso bersagliato da frodi orchestrate da organizzazioni poco trasparenti. Non sono pochi i casi di sequestri di confezioni di tonno adulterato con l’aggiunta di acqua per aumentarne il peso. Alcune specie vengono vendute come pregiate, mentre in realtà non lo sono affatto.
I casi più estremi
Alcune delle frodi più inaccettabili riguardano i documenti di origine. Spesso viene alterata la nazionalità di provenienza e così carne di agnello importata dalla Romania e burro danese viene spacciato come proveniente da paesi dove vi è una produzione più “nobile”. E che dire delle etichette “senza glutine” o “senza lattosio” che in realtà contengono quantità significative di questi ingredienti mettendo a rischio la salute dei consumatori?
Non sono pochi neanche i casi di prodotti che vengono spacciati per freschi dei quali non viene rispettata la cosiddetta catena del freddo aumentando il rischio di contaminazioni batteriche. Prova ne è il maxi sequestro recente che ha riguardato carne di pollo importata dal Belgio non idonea al consumo umano. Spesso tali difformità vengono rilevate nel corso di ispezioni doganali e controlli direttamente sul mercato. In alcuni casi sono le stesse catene di distribuzione o i consumatori a segnalare le anomalie alle autorità competenti.
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