Gigi Riva e l'infarto miocardico acuto che lo ha colpito: ecco come riconoscere tempestivamente i sintomi

Il "piccolo" infarto non deve trarre in inganno perchè si rischia di andare incontro ad un peggioramento rapido: ecco il motivo

Gigi Riva
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Anche un “piccolo" infarto può rappresentare una seria minaccia all'incolumità degli esseri umani: ecco cosa si rischia

Il “piccolo” infarto che ha colpito Gigi Riva gli è stato fatale per il fatto di non essere stato curato tempestivamente con un'angioplastica, come ha avuto modo di spiegare il cardiologo, Marco Corda, che lo aveva preso in cura. Lo stesso medico ha riferito di aver informato il paziente della necessità di intervenire rapidamente, ma i tentennamento dell'ex giocatore del Cagliari (che non ha concesso l'autorizzazione all'intervento) gli sono stati fatali.

Cosa è successo al cuore di Gigi Riva

A colpire Gigi Riva è stato un infarto miocardico acuto. Si tratta, nel dettaglio, di una “necrosi ischemica" di una parte più o meno estesa del muscolo cardiaco. Avviene quando una porzione del muscolo cardiaco non viene più irrorato dal sangue arterioso e quindi viene meno l'ossigeno. A causare l'interruzione del flusso è un'ostruzione da parte di un trombo di una arteria coronarica. Qualora il ramo coronarico ostruito è grande, l'infarto sarà di grandi dimensioni. Al contrario se il vaso coronarico interessato è di limitata portata, si avrà un “piccolo” infarto, come quello che ha colpito Riva.

I rischi che si corrono

Il piccolo infarto non deve trarre in inganno perchè, se non si interviene tempestivamente, il rischio di andare incontro ad un peggioramento rapido delle condizioni del paziente con una maggiore estensione del danno, è molto concreto. Può anche verificarsi l'interessamento di altre arterie, oppure la chiusura completa di una arteria già ostruita in parte. Chi viene colpito da un piccolo infarto lamenta dolore a carico del torace, con carattere oppressivo e costrittivo. Il paziente lamenta inoltre difficoltà respiratoria e sudorazione fredda.

I sintomi nascosti che devono preoccupare

Nei pazienti più anziani, nelle donne o nei soggetti che soffrono di diabete, i sintomi possono essere diversi e meno intensi, come ad esempio un respiro affannoso o una temporanea perdita di coscienza. In tutti questi casi recarsi al Pronto Soccorso immediatamente può salvare la vita al paziente. I medici interverranno effettuando un elettrocardiogramma e una valutazione dei biomarcatori di danno miocardico (troponina). Nel caso si sospetti un infarto occorre eseguire una coronarografia per verificare la presenza di ostruzioni nelle arterie. In caso di esito positivo si esegue una angioplastica coronarica per disostruire le arterie e ripristinare il flusso sanguigno.


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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.