Giocare ai videogiochi potrebbe avere un effetto positivo sul QI dei bambini: ecco cosa è stato dimostrato
I risultati ottenuti dagli scienziati supporterebbero l'idea che il tempo trascorso davanti allo schermo migliorerebbero le capacità cognitive dei bambini
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Lo studio in questione smentirebbe quelle narrazioni che demonizzano i videogiochi: ecco cosa è stato dimostrato
E' vero che giocare spesso ai videogiochi fa male ai bambini? In realtà il fatto di trascorrere molto tempo a giocare ai videogiochi potrebbe addirittura essere correlato ad un aumento dell'intelligenza nei bambini. Almeno è questa la conclusione alla quale è giunta una ricerca scientifica recentemente pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica denominata Scientific Reports, che in parte contraddice la narrazione secondo la quale i videogiochi farebbero male ai minori.
Come è stato condotto lo studio
Nello studio in questione i ricercatori hanno passato al setaccio i dati sul tempo trascorso davanti allo schermo di 9.855 bambini che vivono negli Stati Uniti di età compresa tra 9 e 10 anni. In media, i ragazzi hanno dichiarato di trascorrere 2,5 ore al giorno a guardare la TV o video online, 1 ora a giocare ai videogiochi e mezz'ora a socializzare su Internet. Successivamente sono stati analizzati i dati relativi a oltre 5.000 bambini dello stesso gruppo nei due anni successivi. Nel periodo intermedio, coloro che hanno dichiarato di trascorrere più tempo del normale sui videogiochi hanno visto un aumento di 2,5 punti di QI rispetto all'aumento medio.
Cosa si è scoperto
L'aumento di punti di QI si basa sulle prestazioni dei bambini in alcuni compiti specifici che riguardano la comprensione della lettura, l'elaborazione visuo-spaziale, la memoria e l'autocontrollo. Sebbene lo studio in questione abbia esaminato solo i bambini negli Stati Uniti e non abbia fatto distinzioni tra i tipi di videogiochi, è stato dimostrato chel'intelligenza non è una costante fissa con cui nasciamo ma può variare nel tempo. I risultati ottenuti dagli scienziati supporterebbero l'idea che il tempo trascorso davanti allo schermo, oltre a non compromettere le capacità cognitive dei bambini, potrebbe addirittura migliorarle soprattutto se viene impiegato nei videogiochi. Si tratta di un'attività che potrebbe, dunque, potenziare l'intelligenza.
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I fattori che condizionano e limitano questo studio
A confermare queste conclusioni è stato il neuroscienziato Torkel Klingberg del Karolinska Institute in Svezia nel 2022, quando è stato pubblicato lo studio. Va precisato che non si tratta del primo studio che evidenzia un collegamento tra il tempo che i bambini trascorrono giocando e lo sviluppo delle loro capacità cognitive. Esistono in realtà molti fattori in gioco, sia in termini di come l'intelligenza potrebbe essere sviluppata e formata, sia nei diversi modi in cui il tempo trascorso davanti allo schermo potrebbe influenzare il nostro corpo e le nostre abitudini. Saranno, in ogni caso, necessari altri studi per confermare le validità di queste tesi.
Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.